La bocciatura non è un dramma
I piccoli fallimenti fanno parte del percorso di crescita e formazione, quindi cosa sarà mai un anno perso nell’intero percorso vitale? Ce ne parla la Dott.ssa Chiara Corte Rappis

I piccoli fallimenti fanno parte del percorso di crescita e formazione, quindi cosa sarà mai un anno perso nell’intero percorso vitale? Ce ne parla la Dott.ssa Chiara Corte Rappis
La Formazione necessita dell’esperienza del fallimento
La Formazione può avvenire solo se si è vissuta l’esperienza dell’errore, dello sbaglio, della caduta o per riassumere tutti questi termini del fallimento. Oggi sembra quasi impossibile sbagliare, errare, perdersi per strada nel percorso di crescita, perché la società richiede le migliori performance.
Si assiste a questo fenomeno fin da quando si è fanciulli, dove la bocciatura è vissuta come un qualcosa che non deve assolutamente accadere e si fa di tutto perché questo imprevisto o inciampo in un percorso scolastico non succeda.
Se un ragazzo mostra di non aver voglia di studiare, di non aver predisposizione per certe materie scolastiche o semplicemente di essere nella condizione, per i più svariati motivi, di poter perdere l’anno; allora si vede come i genitori, fortemente preoccupati di ciò, si mettano alla ricerca della scuola che aiuti il proprio figlio/figlia a non dover affrontare l’esperienza della bocciatura; perché un anno perso potrebbe rappresentare una sconfitta, un lutto, un’esperienza quindi da dover evitare con qualsiasi mezzo e in qualsiasi modo.
Se riflettiamo con un certo distacco, che cosa potrebbe rappresentare una bocciatura?
Forse solo un inciampo nel percorso di vita e forse il solo e unico modo per un ragazzo svogliato di capire che se si vogliono raggiungere certi risultati è necessario studiare, impegnarsi; perché la vita, soprattutto dopo la fine dell’infanzia, richiede una maturazione al ragazzo adolescente e maturare vuol dire assumersi le responsabilità dei propri atti e delle proprie scelte.
Quindi cosa sarà mai un anno perso nell’intero percorso vitale?
Sarà solo la prova generale di tanti altri inciampi, cadute, errori e fallimenti, ma autenticamente necessari per crescere come ragazzi migliori. La società ci vorrebbe tutti perfetti, sempre in ogni momento ed in ogni situazione, ma la vita vera non è questa. La vita è costellata di errori e di sbagli che non devono essere visti come qualcosa di negativo, ma come nostri punti di forza dai quali ripartire.
Un vecchio detto recitava così: “Sbagliando si impara” ed è proprio così che si dovrebbe imparare ad abitare tutti i campi del quotidiano. Quale mamma sa già tutto sul suo ruolo e sul bene del proprio figlio? Quale studente può dirsi super-preparato per l’esame universitario? Quale professionista può dire ormai so già tutto, non posso più sbagliare?
Lo sbaglio è l’incognita che ci accompagna fin da quando iniziamo ad assumerci delle responsabilità e prima lo facciamo e lo accogliamo dentro di noi, meglio sarà per le nostre stesse vite di donne e uomini.
La società richiede dei robot, delle macchine sempre perfetti; noi tutti siamo esseri umani ugualmente imperfetti e fallimentari; ma è proprio l’esperienza del fallimento che ci può rendere migliori.
Impariamo dunque ad apprezzare l’errore, la caduta, l’anno perso, il fallimento; perché solo attraverso questo attraversamento, potremo farlo diventare terreno sul quale riflettere e ricominciare per poter fare un passo sempre più avanti.
Per scrivere o contattare la dottoressa Chiara Corte Rappis è possibile scrivere all’indirizzo chiara.corterappis@yahoo.itoppure telefonare al numero 349-7898300. Per maggiori informazioni, è possibile anche consultare il sito Link senza grassetto: www.spazioeterotopico.it
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