Le prime poppate e la scelta del tipo di allattamento

La prima esperienza di soddisfacimento di un bisogno, la fame, avviene dentro alla relazione con un altro, per lo più la madre, che prendendosi cura del neonato offre il proprio amore, unico e irripetibile.
Essere nutriti per un bambino significa molto di più che essere soddisfatti dal bisogno fisiologico della fame. Il nutrimento, infatti, è carico di valenze psicologiche che orientano il bambino e la madre nella propria relazione.
Fin dall’inizio dunque, la funzione nutritiva e la dimensione affettiva si intersecano: cibo e amore fondendosi tra loro, fanno sì che l’allattamento strutturi una prima forma di comunicazione preverbale, intima e privata tra madre e figlio.

Nell’allattamento il calore del corpo, gli odori, i suoni, le parole e gli sguardi che la madre rivolge al proprio figlio sono fonte di nutrimento tanto quanto il latte; ben presto nel mondo interno del bambino essere nutrito ed essere amato divengono parte della stessa esperienza.
Nella società attuale, accade spesso che le mamme vengano incoraggiate ad allattare al seno e ciò potrebbe impedire a queste donne di compiere una scelta libera e più vicina ai propri desideri e alla propria sensibilità.

Dal punto di vista psicologico, la qualità dell’allattamento non dipende né dal tipo di latte, artificiale o naturale, né dal fatto che il bambino lo riceva dal seno o dal biberon: l’aspetto più importante, e spesso decisivo per un buon allattamento, è la serenità della mamma, la quale deve vivere nella maniera più naturale e spontanea possibile questo momento speciale e unico.
La possibilità per la mamma di sentirsi libera di allattare al seno oppure al biberon è l’aspetto principale affinché l’allattamento si realizzi in maniera armonica.

L’allattamento al seno non è una scelta che viene fatta a priori, tale scelta viene maturata dalla neomamma nel tempo e dunque è importante che quest’ultima venga supportata in questa decisione; la neomamma dovrà essere supportata nel compiere una scelta sia sulla base di una corretta informazione nutrizionale e sanitaria, sia sulla base dei suoi vissuti e della sua soggettività.
Si tratta, infatti, di una scelta molto intima, che richiama il rapporto della donna con il proprio corpo, con la propria immagine e la propria relazione con il cibo.
Può accadere, inoltre, che l’allattamento, di qualunque tipo sia, comporti dei dubbi e delle preoccupazioni di varia natura, come “ il mio latte sarà buono/ sufficiente ?” oppure, in riferimento a quello artificiale, “può provocare delle intolleranze/ allergie? ”, ecco allora l’importanza del supporto del pediatra per attenuare tali inquietudini e favorire una buona esperienza di allattamento. Solo una scelta effettuata, da parte della mamma, nell’assoluta libertà individuale consentirà di vivere l’allattamento come atto sintonico, cioè in armonia e serenità con la propria soggettività, e potrà costituire un’esperienza naturale e felice, sia per la madre che per il proprio piccolo. È quindi importante che l’allattamento, naturale o artificiale che sia, venga promosso come relazione, ricordando che il bambino non trova soddisfacimento solo con il cibo- latte, ma si nutre anche di un altro cibo, fatto di sensazioni tattili- sguardi-parole e suoni, che nutre il suo cuore.

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