L’età giusta per diventare genitori? Dopo i 35!

Quand’è il momento migliore per avere un bambino? Secondo una ricerca condotta da Mikko Myrskylä della London School of Economics e da Rachel Margolis della Canada’s Western University, portata avanti in collaborazione con la German Institute for Economic Research, l’età più indicata per mettere in cantiere una gravidanza sarebbe tra i 35 e i 49 anni.
Insomma, quelle che un tempo erano considerate “mamme attempate”, improvvisamente, diventano le mamme più indicate per accogliere un bebè e prendersene cura.
Lo studio condotto per otto anni su coppie inglesi e tedesche di diverse età alle prese con i figli non ha dubbi al riguardo: maggiore è l’età dei genitori, migliore è la loro predisposizione alla genitorialità.
Non solo perché aumentano le possibilità economiche della famiglia (fattore non da poco e, certamente, non trascurabile); ma perché, di fatto, aumenta il benessere che il piccolo apporta alla coppia.
Inoltre, sempre secondo gli autori della ricerca, più la coppia è giovane, più la felicità procurata dalla nascita di un bambino è a corto raggio: tra i 23 e 34 anni l’entusiasmo per il nuovo nato scema dopo due anni. Sotto i 22 anni l’entusiasmo cala immediatamente dopo il parto e i primi giorni a casa.

Individuare i motivi non è certo difficile. In una società in cui il proprio piacere viene prima di tutto, in cui i “sacrifici” sono poco contemplati, edonistica e improntata sull’appagamento di tutte le necessità primarie e non, un figlio rappresenta senz’altro un ostacolo al raggiungimento dei propri obiettivi. Laddove, invece, questi siano stati già ottenuti e consolidati, un bambino si pone come un’occasione in più per reinventarsi, migliorarsi, mettersi alla prova.
Si presuppone, poi, che un figlio arrivato “tardi” sia stato, nella maggior parte dei casi, consapevolmente cercato e desiderato. Laddove prima potrebbe essere il frutto di un errore, di un pensiero momentaneo, di un gioco poco consapevole.

C’è, poi, la questione dei secondi e terzi figli che lo studio prende in esame. Anche in questo caso, pare che se fino al secondo bambino, la felicità della coppia e il livello di soddisfazione siano massimi, con l’arrivo di un eventuale terzo figlio le cose cambiano. Per quest’ultimo, infatti, sembra esserci meno partecipazione emotiva, meno aspettative, meno entusiasmo.

Gli autori della ricerca, a ogni modo, ci tengono a precisare che il loro studio non intende affatto affermare che sotto i 35 anni i mamma e papà non siano in grado di amare i loro figli o li amino meno di quanto non facciano i genitori over 35. Così come non è intenzione dello studio dire che i terzi figli siano meno amati o desiderati degli altri.
Semplicemente, però, sulla base di indicazioni comportamentali ripetute (e per altro analoghe sia in Germania che in Gran Bretagna), la tesi affermata rimane valida.

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