Metodo Komari per il riordino. Funziona e si risparmia tempo

Non c’è momento migliore di un cambio di stagione (e del ritorno dalle vacanze) per mettere ordine nelle proprie cose, nella propria casa, negli armadi, negli scaffali, tra le carte e, in ultimo, nella propria vita.
Marie Kondo, che ha scalato le vette delle autrici più lette con il suo Il magico potere del riordino, ne è certa. Il libro, pubblicato nel 2011 e che ha venduto ormai più di 2 milioni di copie in tutto il mondo (in Italia è uscito nel 2014 per Vallardi Editore) , si ispira a un antico metodo giapponese secondo cui l’organizzazione degli spazi domestici garantirebbe benessere e serenità interiore. La teoria di fondo è che mettere in ordine, ossia togliere di mezzo, ricollocare, sistemare, non è altro che un ulteriore modo per prendersi cura di noi stessi.
Il metodo promosso dalla Kondo, conosciuto come Metodo Komari, non è, però, semplice teoria. Ma presenta aspetti pratici che chiunque può mettere in atto, in qualsiasi momento.
Il punto focale, che differenzia il metodo da altri simili finalizzati all’ottenimento dell’ordine, è che mettere in ordine è un evento speciale, da compiere una volta in modo plateale in modo tale da non doverci pensare più.
Una volta messo in ordine, infatti, sarà sufficiente ogni giorno riporre le cose là da dove le si sono prese.
Ecco, dunque, qualche consiglio per avere una cosa ordinata. E non pensarci in più.

  1. Stabilire un giorno in cui mettere in ordine e farlo. Non spostando piccoli oggetti in modo impercettibile. Ma sistemando le cose una volta per tutte.
  2. Procedere per categorie. In modo da facilitarsi il compito e riuscire a farsi un’idea chiara della situazione. Data la stagione, per esempio, si potrebbe iniziare con gli armadi, i vestiti, gli effetti personali. Eliminando quello che non serve più. Qualunque ne sia il motivo.
  3. Buttare via senza esitazione tutto quello che non serve. Per alcune persone, i cossiddetti accumulatori, questa appare come un’impresa impossibile. In realtà, la capacità di sbarazzarsi del superfluo ha sulla psiche un effetto catartico. Perché insegna alla mente a concentrarsi solo sulle cose veramente importanti. Che a quel punto assumono uno spazio (e un ruolo) centrali nell’esistenza, anche fisica, delle persone.
  4. Eliminare tutto ciò che è legato a ricordi negativi, situazioni spiacevoli, momenti brutti. Solo ciò che ha davvero un valore per noi e un valore positivo ha diritto di rimanere nella nostra vita.
  5. Regalare ciò che non si usa più o non si è mai usato. Un oggetto che non ha mai avuto un ruolo nella nostra esistenza e si limita a occupare uno spazio nella nostra casa, non ha alcuna possibilità di diventare imprescindibile. Necessario al nostro benessere.
  6. Mantenere l’ordine una volta ritrovato è piuttosto semplice: è sufficiente riporre ogni cosa là dove la si è presa, essendo ordinati giorno dopo giorno. Anche attraverso piccoli accorgimenti.

Da dove si comincia a mettere in ordine?
Ovviamente non esiste una regola. Ma un buon parametro per valutare la propria capacità di essere ordinate o meno è la propria borsa. Se è ordinata questa, è probabile lo sia anche tutto il resto.

E per concludere una piccola curiosità.
Uomini e donne non sono disordinati nello stesso modo.
Gli uomini tendono a conservare tutto ciò che ha a che fare con il lavoro, i pagamenti, le spese.
Le donne, invece, accumulano effetti personali, abiti, scarpe, trucchi, libri. Non sono, invece, particolarmente interessate alla conservazione di carte o documentazione.

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