Musei della tortura

Nonostante l’aspetto un po’ macabro e il contenuto vagamente “inquietante” delle loro esposizioni, i Musei della Tortura riscuotono generalmente il plauso dei più piccoli incuriositi, probabilmente, da questi marchingegni strani conosciuti per lo più attraverso film e cartoni animati. Programmare, quindi, una visita presso una di queste strutture, oltre a essere stimolante per la fantasia del bambino, potrebbe rivelarsi utile per raccontargli la storia da un punto di vista completamente diverso e per lui sicuramente più attraente: dalla parte degli oppressi, dei perseguitati e, perché no?, dei fuorilegge e dei “cattivi”. Adatti a partire dai 7/8 anni, andrebbero visitati, quindi, con la presenza di un adulto in grado di dare un senso a quanto esposto.

TOSCANA
MUSEO DELLA TORTURA
Via del Castello 1/3, San Giminiano (Si)
Tel. 0577-942243

Una delle più ricche e curate esposizioni di strumenti di tortura e persecuzione presenti in Italia. A pochi passi da piazza della Cisterna, in un bel palazzo medievale, sono raccolti centinaia di pezzi emblematici a testimonianza di quelli che erano (e, spesso, sono) i metodi usati dagli organi di potere dal Medioevo ai giorni nostri per mantenere lo status quo e far rispettare le leggi ai trasgressori. In esposizione, ghigliottine, sedie elettriche, corde per impiccagioni, ceppi per la gogna. Ma anche spade, mannaie, coltelli, collari, cinture di castità, “collane” di vilipendio, garrotte, pere orali… Molto interessanti i pannelli illustrativi, dettagliati e precisi nelle spiegazioni e nelle ricostruzioni storiche, puntuali anche nel prendere posizione nei confronti delle torture più mostruose e disumane. Il museo è sempre affollatissimo. Vale, quindi, la pena visitarlo nelle prime ore del giorno, quando l’affluenza dei turisti è minore e ci si riesce a calare maggiormente nelle atmosfere “macabre” raccontate. Assolutamente da non perdere un giro nei sotterranei per capire dove e come vivevano i prigionieri nelle carceri dei vari castelli e palazzi di un tempo (neppure troppo lontano).

EMILIA ROMAGNA
MUSEO DELLA TORTURA
Contrada San Francesco 2, San Marino
Tel. 0549-991215

Anche in questo caso, un’esposizione in grado di suscitare emozioni forti dal gusto un po’ horror. Il museo, infatti, in un’atmosfera suggestiva da antico racconto medievale, raccoglie oltre 100 strumenti originali di tortura dal XVI al XVII secolo e ricostruzioni dal XVIII al XIX secolo. I bambini rimarranno “terribilmente affascinati” di fronte a marchingegni quali la gabbia, la cintura di castità, la ghigliottina, la mannaia del boia, la sedia elettrica, inventata, come sapientemente riportato sui curatissimi pannelli descrittivi, per una specie di sfida sulla corrente alternata tra Edison e Westinghouse nel 1888…. Anche in questo caso, veramente ottime le schede illustrative in grado di fornire una visione d’insieme piuttosto precisa su quelle che dovevano essere le usanze e le paure di un tempo. I bambini sotto ai 13 anni entrano gratis. Per gli adulti il costo del biglietto è di 6€.

PIEMONTE
MUSEO SOTTERRANEO DELLA TORTURA
Castello di Mazzè – Via Castello 10, Mazzè (To)
Tel. 011-9835250
www.castellodimazze.it

Decisamente suggestiva l’ambientazione di questo museo allestito su 500 mq nei sotterranei di un castello medievale secondo un percorso ben preciso: Prigioni e Ghiacciaia del XIV secolo, Sotterranei romani e Cisterna d’assedio del II secolo a.C., Cripta Celtica del X secolo a.C., Antro degli eretici e Cappella funeraria del XV secolo, il tutto correlato da un ottimo sistema di illuminazione e diffusione sonora. Tra gli strumenti esposti, tavole di stiramento, sedie inquisitorie, gogna verticale, ragni spagnuoli, garrote, flagelli a catena, cinture di castità, gabbia di contenzione, scure del boja, forcelle dell’eretico… Vale davvero la pena, insomma, organizzare una visita presso questo interessante complesso capace di ricreare l’atmosfera medievale raccontando la storia minore che ne ha contrassegnato il percorso. Intorno al castello, inoltre, si estende un bellissimo bosco/giardino che rende il luogo particolarmente adatto a gite primaverili ed escursioni fuori porta nei prossimi weekend.

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