Papà in sala parto

E’, ormai, una prassi consolidata. Al momento della nascita, in sala parto assieme alla futura mamma, entrano anche i futuri papà, felici, emozionati, lieti, impauriti nell’accompagnare la propria compagna/moglie nell’ultima fase, la più importante, la più emozionante, della gravidanza.
D’altra parte, non potrebbe essere diversamente. La maggior parte dei papà è presente durante le visite ginecologiche, è consapevole delle trasformazioni cui va incontro il corpo della mamma nei nove mesi di gravidanza, si dichiara pronto a cambiare pannolini e cullare bebè nelle lunghe ore della notte. E’ attiva e partecipe nelle fasi della gestazione prima e della gestione del neonato dopo.
La maggior parte dei padri è, ormai, pronto e determinato ad assumere il ruolo di padre sin da subito. Dalla prima doppia linea comparsa sul test di gravidanza.
Ovvia conclusione di tutto questo, è la loro presenza in sala parto. Accanto alla futura mamma, a soffrire con lei, emozionarsi con lei, piangere e ridere con lei. Per non perdere nemmeno un istante della vita del piccolo pronto a venire al mondo.
Eppure l’esperienza della sala parto è un’esperienza forte, che lascia un segno, che nel 99% dei casi avvicina ulteriormente la coppia e rende più forte il ruolo del padre nel contesto genitoriale.
E’ fondamentale, però, che non lo si faccia perché si deve e che entrambi i genitori siano desiderosi che ciò avvenga ed è importante che il futuro papà sappia ciò a cui va incontro e si riveli davvero un supporto durante il parto e non un ‘impiccio’.
Ecco alcuni consigli per affrontare al meglio questo momento:

  1. La presenza del padre in sala parte non è obbligatoria. E’ una scelta della coppia che andrebbe presa in modo condiviso.
  2. La presenza del papà in sala parto può essere preziosa. Perché in linea di massima il papà riesce a essere più lucido e presente della mamma impegnata, comunque, a mettere al mondo un bambino. Perché lo sia davvero, però, è utile che anche il papà prenda parte ai corsi preparto. Per sapere come aiutare la compagna a soffrire meno e ad alleviare il suo dolore.
  3. Nei momento clou del travaglio prima e del parto poi, la donna è concentrata in quel lavoro. Ogni forma di rispetto dell’altro, bon ton, forma può venire meno. E’ bene che il papà sia preparato a ricevere insulti, a essere cacciato in malo modo, a essere trattato come un colpevole di quel dolore.
  4. La presenza del papà in sala parto è fondamentale per dare alla compagna un supporto pratico e alleviare, così, le sue fatiche. In che modo? Per esempio, dandole da bere, proponendole piccoli snack (il cioccolato è perfetto in questo senso), per avere a disposizione calorie immediate da spendere, per aprirle la finestra se ha troppo caldo. O coprirla se sente freddo.
  5. La presenza del papà in sala parto è indispensabile per fare da filtro con il mondo esterno. E’ il papà che, generalmente, per primo avvisa amici e parenti della nascita e si preoccupa di rispondere alle prime assillante telefonate dei nonni e degli zii.
  6. L’esperienza della nascita è una delle più forti e coinvolgenti nella vita di un essere umano. Assistere alla nascita di un bambino, in particolare se il proprio bambino, va ben oltre la capacità delle parole di spiegare. Non c’è nulla di male, quindi, in un simile contesto a esternalizzare le proprie emozioni, la propria gioia e le proprie paure.
  7. Saccenza, arroganza, presunzione sono atteggiamenti da tenere fuori da una sala parto. Spesso la futura mamma non riesce a mettere in pratica ciò che ha appreso durante i corsi preparto e che sa essere la cosa giusta da fare. Ma un conto è la teoria, un conto la pratica. Evitare, dunque, di sentenziare e giudicare. Anche qualora, sulla carta, i consigli dati sono buoni e saggi.

Categorie:

Gravidanza
Parto

Cosa ne pensi

;