Parto indotto
Quando viene indotto il parto? Come avviene l'induzione al parto? Quali sono le differenze tra un travaglio naturale e un travaglio indotto? Quali sono i metodi utilizzati?

Quando viene indotto il parto? Come avviene l'induzione al parto? Quali sono le differenze tra un travaglio naturale e un travaglio indotto? Quali sono i metodi utilizzati?
Due i casi principali per cui si decide di ricorrere a un’iduzione di parto:
In assenza di particolari problemi, per esempio quando, appunto, si è superata la data presunta della nascita del bambino, il parto viene inizialmente ‘indotto’ in modo manuale, attraverso un’azione effettuata dalle ostetriche che prevede una stimolazione della membrana uterina che provoca un aumento naturale di un ormone chiamato prostaglandina.
In assenza di risultati, si passa all’inserimento tramite siringa di un gel di prostaglandine sintetiche in fondo alla vagina.
L’operazione, che può essere eseguita per un massimo di 4 volte a distanza di sei ore, produce generalmente risultati dopo il secondo o il terzo inserimento.
L’OSSITOCINA: L’ORMONE DEL PARTO
L’ossitocina è considerato l’ormone del parto e ha la funzione di stimolare la contrazione delle membrane lisce dell’utero dando avvio al travaglio. Altro fondamentale ruolo è quella di stimolo delle cellule dei dotti lattiferi delle mammelle. In tal modo l’ossitocina provoca una contrazione delle cellule muscolari e l’escrezione del latte.
Se la somministrazione di gel di prostaglandine non dà alcun effetto, si passa alla somministrazione di una flebo di ossitocina in infusione continua, con un dosaggio che varia da donna a donna a seconda della risposta dell’organismo.
Si tratta di un procedimento del tutto innocuo per il bambino ma molto doloroso per la donna alla quale, normalmente, viene anche praticata l’epidurale per alleviare il dolore provocato dall’induzione.
La differenza, infatti, rispetto a un travaglio naturale è che in questo caso le contrazioni iniziano sin da subito in modo molto doloroso e sono piuttosto ravvicinate tra loro. Non si assiste, quindi, a una fase crescente del travaglio.
Un ciclo di ossitocina, normalmente, è sufficiente per dare avvio al travaglio. Se, però, così non fosse, i casi sono due:
o tentare con un secondo ciclo. Oppure optare per un parto cesareo.
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