Parto prematuro

Spesso le mamme di bambini pretermine si devono confrontare con una serie di emozioni e vissuti: la sorpresa, l’imprevedibilità, la paura e la speranza di fronte al “piccolino” appena arrivato. I bambini prematuri, o pretermine, sono quei bimbi, infatti, nati prima di una gestazione di trentasette settimane con un peso normale rispetto all’età gestazionale.
La maggior parte delle mamme costruisce delle fantasie rispetto al momento del parto; seppur nella consapevolezza che possa trattarsi di un momento faticoso e doloroso, emergono la curiosità e il desiderio di poter finalmente incontrare il proprio bambino. Quando il parto avviene precocemente tali emozioni possono essere accompagnate dalla paura e dalla preoccupazione; come il piccolino, infatti, anche la mamma è “prematura” rispetto al suo arrivo inaspettato.

L’immaginazione accompagna le mamme anche rispetto l’aspetto fisiologico che avrà il proprio bambino; ogni donna, infatti, costruisce delle fantasie e aspettative durante la gravidanza su come sarà il proprio piccolo. Il “bambino immaginario” si confronterà, alla nascita, con quello reale e può accadere che non rispetti le aspettative e fantasie materne. Questo può accadere ancor di più nel caso della prematurità, in quanto le caratteristiche fisiche del bimbo prematuro spesso sono diverse da quelle immaginate, a partire proprio dalle dimensioni fisiologiche del bambino.
Oggi la qualità delle condizioni di accudimento e allevamento permettono la risoluzione delle complicazioni organiche; nell’epoca contemporanea la prematurità non è, infatti, associata a situazioni di tipo drammatico. Non bisogna però dimenticare il fatto che il bambino si trova a dover fare i conti con un contesto robotizzato e medicalizzato fatto di macchinari e attrezzature. Questo ambiente è molto lontano da quello caldo, confortevole e sicuro, che lo ha ospitato per tanti mesi e che è il grembo materno. Per il bambino e la sua mamma, inoltre, si riducono le esperienze di vicinanza e contatto in quanto tutto passa attraverso l’incubatrice che ostacola un incontro diretto e spontaneo.

I bambini nati prematuri possono correre il rischio di essere un po’ più fragili rispetto a quelli nati a termine, tale aspetto di vulnerabilità può far nascere nella mamma e nel papà dei sentimenti di inadeguatezza rispetto al prendersi cura del loro piccolino; risultano quindi preziosi il sostegno e la rassicurazione da parte dei medici. A tale riguardo l’allattamento corre il rischio di essere un’esperienza un po’ meno intima, perché calata in un ambiente istituzionale; il sostegno e l’accompagnamento delle figure professionale svolgono dunque un ruolo prezioso nel rasserenare questo speciale incontro tra la mamma ed il suo bambino.
L’incontro tra la mamma ed il suo bambino, calato nell’esperienza della prematurità, è guidato da emozioni molto forti, ma come ogni altra nascita favorisce la creazione di un legame madre-bambino adattivo che contribuisce al superamento della vulnerabilità psicologica legata ad una nascita prematura.

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