Parto: quando correre in ospedale

Il periodo prodromico è caratterizzato dalla preparazione dell’utero alla fatica che dovrà sostenere durante il parto vero e proprio per consentire la nascita del bambino. Se per nove mesi, infatti, aveva avuto un ruolo contenitivo e protettivo, nella fase finale della gravidanza ha il compito di “appiattirsi” (con l’accorciamento del collo dell’utero), aprirsi e contrarsi per facilitare le spinte che consentono la fuoriuscita del piccolo.
Un lavoro lungo e doloroso che dà inizio al travaglio e, quindi, al parto.

LE PRIME CONTRAZIONI
Già qualche settimana prima del parto, l’utero inizia il suo lavoro “esercitandosi” con contrazioni innocue e non dolorose (spesso la donna non le avverte nemmeno) indispensabili per dare il via a quelle che arriveranno in seguito. Più il momento del parto è vicino, più queste contrazioni diventano frequenti e fastidiose, se non quando proprio dolorose. Finché, però, si rivelano irregolari e distanziate tra loro, si può star certi che la nascita del bambino non è prossima.
In questa fase, potrebbe succedere che il tappo mucoso che fino a quel momento chiudeva il collo dell’utero, si stacchi, in modo totale o parziale. Si tratta di un evento naturale che non deve assolutamente preoccupare la futura mamma né, tanto meno, spingerla a correre al pronto soccorso. Il più delle volte, infatti, questa perdita non è nemmeno avvertita e non compromette, comunque, in nessun modo la salute e il benessere del bambino.

IL PERIODO PRODROMICO
Si definisce periodo prodromico il lasso di tempo che intercorre tra la comparsa delle prime contrazioni involontarie, irregolari e poco frequenti, e il travaglio vero e proprio (periodo dilatante). Questa fase ha una lunghezza variabile che può durare due o tre giorni o solo qualche ora. Nel caso di un primo parto, però, difficilmente ha una durata inferiore alle 12 ore.
Durante questo periodo, le contrazioni diventano via via più insistenti e dolorose anche se continuano a mantenere un andamento irregolare e sono distanziate tra loro.
Il consiglio a questo punto è evitare di andare al pronto soccorso (sareste rimandate immediatamente indietro), mantenere la calma, cercare per quanto possibile di rilassarsi, alleviare il dolore con docce calde o bagni rilassanti, se si è in grado di farlo, eseguire alcuni esercizi che facilitano e aiutano il lavoro dell’utero.

QUANDO CORRERE IN OSPEDALE

  • Durante tutta la gravidanza, se si hanno perdite di sangue, coloro rosso vivo, anche leggere.
  • Se si dovessero rompere le acque. In questo caso, non occorre precipitarsi al pronto soccorso se le acque sono chiare, trasparenti. Ma se dovessero apparire sporche, verdi o gialle, è necessario fare il più in fretta possibile perché il feto potrebbe essere in sofferenza
  • Quando le contrazioni assumono un andamento regolare e si presentano ogni 8 minuti. Se non si tratta di primo parto, è bene prepararsi al parto anche se le contrazioni, già regolari, sono distanziate tra loro. La dilatazione dell’utero, infatti, in questi casi avviene molto più rapidamente.

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