Perché alcuni bambini non vogliono fare la cacca nel vasino?

L’estate è sicuramente il momento migliore per abituare il bambino a fare cacca e pipì sul vasino e sono tantissimi i genitori che aspettano le vacanze per spannolinare il piccolo. Premesso che ogni bimbo ha i suoi tempi, che la pazienza e la fiducia nel proprio bambino sono componenti fondamentali di questo processo di apprendimento e che con il tempo tutti i bimbi imparano a trattenere lo stimolo il tempo necessario per arrivare sul vasino (o sul wc), spesso l’acquisizione dell’autonomia sfinterica per quel che riguarda le feci è molto più lenta, faticosa e problematica, anche laddove il controllo sfinterico sia stato perfettamente raggiunto.
Non solo, infatti, il controllo del retto è più lento del controllo della vescica, ma la cacca rappresenta per un bambino da un lato la dimostrazione che è capace di ‘creare’ qualcosa di suo. Dall’altro, l’idea che qualcosa che gli appartiene vada perduta, si stacchi da lui. Staccarsi dalle proprie feci, quindi, risulta dal punto di vista psicologico più complesso e destabilizzante di quanto non lo sia staccarsi dalla propria urina.

COSA PUO’ SUCCEDERE:

  • Per molti bambini, controllo della vescica e controllo del retto vanno di pari passo e appreso l’uno, dopo poco, viene interiorizzato anche l’altro. E tutto si risolve nel giro di un paio di settimane/un mese.
  • Altri, imparano in fretta a fare la pipì sul vasino. Ma rifiutano di fare la stessa cosa con la cacca. Occorrono, quindi, diversi mesi prima che l’autonomia sia raggiunta in modo completo. 
  • Il bambino, autonomo per ciò che concerne la pipì, trattiele feci diventando praticamente stitico, pur di non fare la cacca nel vasino.
  • Il bambino continua a chiedere che gli venga messo il pannolino quando deve fare la cacca.
  • Il bambino preferisce comportarsi come se avesse ancora il pannolino. Facendo nelle mutandine la cacca e, spesso, anche la pipì.

 

COME COMPORTARSI:
In generale, innanzitutto, è consigliabile non avere un atteggiamento negativo verso le feci. Il ribrezzo verso la cacca, infatti, non è innato, ma viene inculcato nei bambini dall’atteggiamento dei genitori ce tendono a essere ‘disgustati’ di fronte alla prouzione della cacca. Evitare, perciò, frasi tipo Bleah! Che schifo! o Senti che puzza!….

  • Quando il bambino fa la cacca, lodarlo con garbo (senza esagerare in modo che non abbia la sensazione che ci si sta prendendo gioco di lui) e trovare con lui un modo piacevo e per buttare via le feci. 

Invogliare il bambino a fare la cacca nel vasino, senza però sgridarlo in caso di stitichezza o nell’ipotesi in cui la faccia addosso, è fondamentale per indurgli la sicurezza necessaria per accettare il distacco dalle sue feci come un fatto naturale.

  • Gli si può, per esempio, provare a dire che la cacca ha voglia di uscire dal pancino e che non le piace rimanere intrappolata lì al buio e da sola. E che quando sarà uscita, sarà grata al bimbo per averla liberata. 

Nel caso in cui nessuno di questi sistemi dovesse funzionare, permettetegli di utilizzare il pannolino per fare la cacca, evitando che decida di tenerla con gravi conseguenze per la salute. Quando si sentirà pronto per il passaggio, sarà il bimbo stesso a dirvelo. E il pannolino verrà abbandonato in un attimo.

 

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Psicologia educazione

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