Perdite di sangue in gravidanza trimestre per trimestre

Perdite di sangue in gravidanza non equivale necessariamente a “problema”. In alcuni casi, a seconda del trimestre in cui ci si trova, si tratta di perdite fisiologiche strutturali alla gravidanza stessa. Non sempre, quindi, serve allarmarsi in presenza di sangue o macchioline rosse sullo slip.
Ecco, dunque, trimestre per trimestre, quali perdite potrebbero verificarsi, quali sono pericolose e quali, invece, non devono destare alcuna preoccupazione.

PRIMO TRIMESTRE

  • Per alcune donne la gravidanza inizia con una piccola, minuscola perdita di sangue che si presenta già a pochi giorni dal rapporto sessuale. Si tratta di una perdita che spesso viene scambiata per una mestruazione anticipata breve e poco abbondante (ha una durata variabile tra le due/tre ore e i due giorni), di colore rosso scuro o marrone, causata dall’impianto dell’embrione nella parete uterina. Come si può immaginare, non deve destare alcuna preoccupazione. Si risolve da sola e in alcun modo compromette il buon andamento della gravidanza, la salute del bambino o quella della mamma.
  • Il 7% delle donne, soprattutto nei primi mesi di gravidanza, continua a essere soggetta a un falso ciclo mestruale che si presenta, talvolta in modo ritmico, in concomitanza dei giorni in cui avrebbero dovuto presentarsi le mestruazioni. In particolare se la gravidanza non è stata cercata e in assenza di altri sintomi specifici questo potrebbe trarre in inganno la donna rispetto al suo stato reale. Anche in questo caso nessuna preoccupazione. Se, però, c’è il dubbio di essere incinta, vale la pena fissare una visita ginecologica per accertare o meno l’avvio della gravidanza.
  • Il rischio di un distacco del trofoblasto, una rudimentale placenta che garantisce nutrimento all’embrione, è, nelle prime settimane, piuttosto alto. Si tratta di un problema comune a molte donne che si manifesta quasi sempre con perdite copiose e abbondanti di sangue rosso vivo, prolungate nel tempo. Sebbene il più delle volte questo tipo di problema rientri senza minimamente compromettere la crescita sana dell’embrione, è fondamentale intervenire in tempo, accertare la natura del problema e seguire le indicazioni del ginecologo per le settimane successive (di solito viene prescritto un periodo di riposo assoluto fino alla scomparsa delle perdite. Talvolta magnesio per rilassare l’utero e punture di progesterone per supportare l’avvio della gravidanza). Di fronte a perdite di questo tipo, correre immediatamente al pronto soccorso.
  • Talvolta, proprio nel primo trimestre, perdite di sangue abbondanti e copiose sono segnale di un aborto spontaneo. Difficile distinguerle dalle altre che segnalano un semplice distacco del trofoblasto. Occorre una visita al pronto soccorso immediato per capire di cosa si tratta realmente.
  • Una gravidanza extrauterina, che si verifica in un caso su 60, può essere annunciata, oltre che da dolori addominali e bassi livelli di Beta HGG, anche da perdite di sangue più o meno copiose.

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SECONDO E TERZO TRIMESTRE
Qualsiasi perdita di sangue, più o meno copiosa, nel secondo e nel terzo trimestre va segnalata al proprio ginecologo. Generalmente, non devono destare eccessiva preoccupazione perdite di sangue di colore marrone o rosso scuro, poco abbondanti e non accompagnate da altri sintomi.
Sebbene i motivi vadano, comunque, indagati, non occorre mettersi eccessivamente in allarme in questi casi.
Diverso, invece, il discorso per perdite di sangue rosso vivo, copiose, abbondante e continuate, accompagnate spesso da dolori al basso ventre, contrazioni, fitte addominali. Le cause possono essere molteplici, alcune anche molto gravi. Occorre precipitarsi immediatamente al pronto soccorso e avvisare subito il proprio ginecologo.

  • Perdite di sangue, soprattutto agli inizi del secondo trimestre, possono segnalare la presenza di placenta previa, un problema che colpisce circa una donna su 200 e che va affrontato immediatamente per evitare problemi più gravi. Si tratta, in pratica, dell’inserimento della placenta, in tutto o in parte, nel segmento inferiore dell’utero. Normalmente, il problema si risolve man mano che il bambino cresce. Va, comunque, tenuto sotto controllo settimana per settimana.
  • Il distacco della placenta, che per fortuna è un evento raro e si verifica solo nell’1% dei casi in particolare nelle ultime 12 settimane di gestazione e può avere conseguenze fatali sia per la mamma che per il bambino, è probabilmente la causa principale più grave di perdite di sangue in gravidanza. Spesso in questi casi, le perdite, oltre a essere copiose come un flusso mestruale e di colore rosso vivo, sono precedute o accompagnate da dolori addominali molto forti, non dissimili dalle contrazioni del travaglio.
    In presenza di un simile quadro, è fondamentale precipitarsi immediatamente al più vicino pronto soccorso. Il buon andamento della gravidanza, infatti, dipenderà moltissimo dalla settimana di gestazione (in alcuni casi si potrebbe addirittura decidere di anticipare la nascita del bambino), dall’entità del distacco (in caso di distacco marginale la futura mamma verrà messa a riposo assoluto e monitorata giorno per giorno fino alla totale cicatrizzazione della ferita).

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