Perdite nel primo trimestre

Va subito detto che, per quanto causa di paura e ansia, le perdite ematiche non sono così infrequenti nelle prime 12 settimane di gravidanza e i sanguinamenti vaginali, in tempi precoci, non sono necessariamente segno di problemi in corso o possibili complicazioni.

QUANDO LE PERDITE NON RAPPRESENTANO UN PROBLEMA

  • I primi episodi di sanguinamento in gravidanza si potrebbero verificare già dopo una settimana dal concepimento (e, quindi, dal rapporto sessuale) quando l’embrione si impianta nella parete uterina. Sono le cosiddette perdite da impianto. Non sempre si verificano e hanno una durata, generalmente, più breve rispetto al comune ciclo mestruale. In alcuni casi, infatti, possono protrarsi per un paio di ore nell’arco della giornata, in altri per qualche giorno. Di solito, si tratta di piccole perdite non molto abbondanti, di colore rosso scuro o marrone. Se, però, la gravidanza non è stata cercata, potrebbero effettivamente essere scambiate per mestruazioni anticipate.
  • Sebbene l’amenorrea sia il principale segnale di gravidanza, alcune donne (circa il 7% del totale), possono essere soggette a una sorta di falso ciclo che compare, talvolta anche in modo ritmico, in concomitanza dei giorni in cui avrebbe dovuto presentarsi la mestruazioni. Naturalmente, non si tratta affatto di un ciclo vero e proprio e il sanguinamento ha, di solito, caratteristiche leggermente diverse da quello classico: le perdite, di solito non accompagnate da caratteristici sintomi mestruali, sono meno abbondanti, spesso di colore marrone o, comunque, scuro e hanno una durata minore.
    Queste false mestruazioni, normalmente, non si protraggono oltre la sedicesima settimana e non costituiscono un problema per il normale proseguimento della gestazione.
  • Perdite ematiche si possono verificare anche in seguito a rapporti sessuali a causa dalla rottura di piccoli vasi sanguigni nel collo dell’utero. Sebbene il sesso non sia vietato nei nove mesi, è bene sapere che spesso provoca micro contrazioni dell’utero e andrebbe evitato nelle prime settimane e, comunque, quando ci sono problemi e la futura mamma non sta bene.

    QUANDO LE PERDITE SONO SEGNALE DI UN PROBLEMA

    Perdite rosse e abbondanti nelle prime settimane di gestazione possono essere segnale di problemi e non andrebbero assolutamente trascurate, soprattutto se appaiono improvvise e sono accompagnate da dolori al basso ventre, crampi, mal di schiena.
    In presenza di sangue rosso vivo, più o meno copioso, la futura mamma dovrebbe immediatamente rivolgersi a pronto soccorso e sottoporsi a una visita ecografica per escludere eventuali problemi all’embrione ed, eventualmente, far rientrare il problema.
    Spesso, infatti, il sanguinamento è segnale di distaccamento del trofoblasto, una sorta di rudimentale placenta che ha lo scopo di nutrire l’embrione. Si tratta di una patologia abbastanza diffusa nei primi mesi che nel 90% dei casi si risolve senza problemi sia per l’embrione sia per la mamma. Va, però, presa in tempo e curata attraverso il riposo assoluto ed, eventualmente, una terapia farmacologica a base di progesteroni (in ovuli o punture) e magnesio per ridurre le contrazioni.

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