Perdite nel primo trimestre
Per quanto possano allarmare la futura mamma, nel primo trimestre non sono infrequenti episodi di perdite e sanguinamenti. Quando preoccuparsi e quando no.

Per quanto possano allarmare la futura mamma, nel primo trimestre non sono infrequenti episodi di perdite e sanguinamenti. Quando preoccuparsi e quando no.
Va subito detto che, per quanto causa di paura e ansia, le perdite ematiche non sono così infrequenti nelle prime 12 settimane di gravidanza e i sanguinamenti vaginali, in tempi precoci, non sono necessariamente segno di problemi in corso o possibili complicazioni.
Perdite rosse e abbondanti nelle prime settimane di gestazione possono essere segnale di problemi e non andrebbero assolutamente trascurate, soprattutto se appaiono improvvise e sono accompagnate da dolori al basso ventre, crampi, mal di schiena.
In presenza di sangue rosso vivo, più o meno copioso, la futura mamma dovrebbe immediatamente rivolgersi a pronto soccorso e sottoporsi a una visita ecografica per escludere eventuali problemi all’embrione ed, eventualmente, far rientrare il problema.
Spesso, infatti, il sanguinamento è segnale di distaccamento del trofoblasto, una sorta di rudimentale placenta che ha lo scopo di nutrire l’embrione. Si tratta di una patologia abbastanza diffusa nei primi mesi che nel 90% dei casi si risolve senza problemi sia per l’embrione sia per la mamma. Va, però, presa in tempo e curata attraverso il riposo assoluto ed, eventualmente, una terapia farmacologica a base di progesteroni (in ovuli o punture) e magnesio per ridurre le contrazioni.
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