Pesce: consigli per gli acquisti

Alimento fondamentale nella dieta di grandi e piccini, il pesce, troppo spesso assente dalle nostre tavole, è, invece, fondamentale per il benessere e la salute dell’organismo. Consumato nelle giuste quantità dirante la gravidanza e nei primi mesi dell’allattamento, inoltre, è prezioso per lo sviluppo neurale del feto prima e del bebè poi.

COSA DOVREBBE ESSERE RIPORTATO SULLE ETICHETTE
Secondo quanto stabilito dal Regolamento CE n. 104/2000 entrato in vigore nel 2002, l’etichettatura ittica dovrebbe riportare le seguenti voci:
– denominazione commerciale della specie di uso comune e denominazione scientifica della stessa in latino;
– motodo di produzione che indica se il pesce è stato allevato oppure pescato e, in questo caso, se è stato pescato in mare o in acque dolci;
– zona di cattura, indicata con il nome del paese se il pesce è stato allevato o con la zona di cattura se è stato pescato

Dal 2013, poi, grazie a un accordo tra la Commissione, il Parlamento e il Consiglio europei, le etichette ittiche devono riportare anche:
– il nome preciso del mare in cui è stato pescato;
– la data di scadenza (anche per il pesce venduto sfuso), specificando se è stato scongelato;
– gli attrezzi utilizzati per la pesca

COME SI RICONOSCE SE IL PESCE E’ FRESCO
Acquistare il pesce, soprattutto per chi non lo ha mai fatto, non è semplice. Il rischio, infatti, di portare a casa un prodotto non freschissimo è alto, con rischi per la salute, naturalmente.
Come si riconosce, dunque, se il pesce che portiamo sulle nostre tavole e acquistiamo al supermercato o in pescheria è davvero fresco e di buona qualità?
Innanzitutto, è fondamentale osservare attentamente gli occhi, che devono essere vivi, lucidi, non opachi, con la cornea trasparente e la pupilla nera. La carne deve risultare compatta, solida (premendo con un dito non deve, in pratica, rimanere alcun segno o incavo).Le scaglie devono essere lucenti e ben aderenti al corpo (quando il pesce non è fresco tendono a sollevrsi) e le branchie rosse.
Più è fresco, più il pesce risulta rigido: un pesce appena pescato, tenuto per la testa, rimane in posizione orizzontale senza piegarsi.

Anche se freschissimo, il pesce crudo deve essere prima congelato. Alcuni batteri, infatti, come l’anisakis, sono in grado di sopravvivere a trattamenti di affumicatura a freddo, a trattamenti di marinatura con basso tenore di sale e alle temperature di refrigerazione. Muoiono, invece, con le temperature superiori a 60°C per 10 minuti e con il congelamento.

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