Preadolescenza. Come comportarsi

Il termine pubertà rimanda alla comparsa dei peli, fenomeno principe che inaugura le trasformazioni corporee in adolescenza. La preadolescenza è un’età in cui la rivoluzione innescata dal corpo porta il bambino a lasciarsi l’infanzia alle spalle per affacciarsi al mondo dei ‘ragazzi’.
Le trasformazioni fisiche si accompagnano quindi a cambiamenti psicologici attraverso cui i ragazzi provano ad attribuire un senso ed un significato a ciò che sta accadendo al corpo e dentro di sé.
Oggi, più che in passato, la scansione temporale dei numerosi passaggi che consentono la conclusione dell’infanzia e l’avvio della vita adulta è complessa e altamente variabile. Si parla infatti di adolescenza anticipata, in riferimento a una generale anticipazione dell’accesso alla sessualità, e di un’adolescenza protratta, cioè più lunga rispetto al passato.

L’età puberale può dunque siglare, per i genitori, l’inizio di un disorientamento rispetto alle politiche educative e al comportamento più adeguato da tenere rispetto all’irrequietezza e agli atteggiamenti ribelli e aggressivi che i figli mostrano.
La rottura con l’infanzia che tale periodo implica va, infatti, a minare gli equilibri originali che scandivano fino a quel momento la quotidianità familiare e consente l’emergere di esigenze di autonomia e libertà, determinando la riduzione delle confidenze e dello scambio di parola.

È giusto, quindi, tenere presente che anche madre e padre hanno bisogno di un loro tempo per ridipingere dentro di sé l’immagine del proprio ‘bambino’, per poi riuscire con più facilità a rispondere alle richieste ed esigenze del figlio in modo adeguato, riformulando i presupposti dell’organizzazione familiare.
Dunque pre e adolescenza rappresentano un momento evolutivo che impegna i genitori in uno sforzo che aiuti a trovare il giusto equilibrio, accettando un tempo di attesa che consenta di ‘capire come fare’, come muoversi e di formulare idee nuove rispetto alla posizione da prendere nei confronti delle esigenze del figlio. Può risultare efficace la strategia di stabilire dei “patti”, utili a trovare soluzioni di buon compromesso tra le diverse esigenze e responsabilità sia dei genitori che dei ragazzi.

L’adolescenza è un’epoca evolutiva che si nutre ancora dell’importante sostegno genitoriale, a patto che padre e madre riescano a sostituire l’esigenza di sentirsi indispensabili con un ‘essere disponibili’, più adeguato alle caratteristiche ed esigenze evolutive che questo periodo inaugura. L’adolescenza non segna una ‘fine’ ma inaugura un nuovo ‘inizio’ che necessita sia della presenza rispettosa di padre e madre sia dell’insostituibile funzione di guida e argine dei genitori. La famiglia continuerà a rappresentare il luogo di origine e il luogo dove tornare per riposarsi, ritemprarsi per ripartire.

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