Raffreddori di stagione

Appuntamento fisso della stagione invernale per oltre 22 milioni di italiani, il raffreddore non è un semplice disturbo, ma una vera infezione delle vie aeree che provoca malessere generale, mancanza di concentrazione, affaticamento, difficoltà a dormire e mal di testa.

In particolare, sono i bambini e coloro che lavorano in spazi pubblici a esserne colpiti dal momento che quelli influenzali sono, tra i virus, i più infettivi e facilmente trasmissibili.

LO SAPEVATE CHE…

Per saperne di più sui virus influenzali

Si è calcolato che uno starnuto libera più o meno 20.000 goccioline, di diametro medio inferiore a 100 micrometri, che possono restare sospese nell’aria anche per diverse ore. Al contrario, le goccioline emesse con i colpi di tosse, che risultano di dimensioni maggiori, sono abbastanza pesanti da “cadere a terra” relativamente in fretta. Non soltanto: le goccioline di Flugge emesse con uno starnuto possono arrivare fino a una distanza di 6 metri.

È evidente, dunque, come l’aria sia il principale veicolo di trasmissione di malattie influenzali. Soprattutto l’aria molto secca (sia in ambienti aperti che in ambienti chiusi) abbassa la resistenza alle infezioni dei virus che causano il raffreddore e la diminuzione delle temperature genera una minor difesa immunitaria.

E come se non bastasse stare accanto a persone “infette” non è mai salutare.

COSA FARE: I CONSIGLI DEL MINISTERO

L’igiene è la miglior forma preventiva contro i virus. Ecco perché, negli ambienti pubblici frequentati da molte persone (posti di lavoro, scuole, asili, palestre, piscine…), mantenere un alto livello igienico è il modo migliore per tutelarsi contro il rischio di epidemie.

Ai bambini va insegnato sin da subito a utilizzare fazzoletti (meglio se usa e getta) per pulire il nasino e di lavarsi le mani sempre prima di mangiare, andare a dormire e, comunque, dopo aver frequentato per lungo tempo spazi pubblici.

Far cambiare spesso l’aria in casa è un ottimo sistema per limitare il diffondersi dei germi.

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