Riciclare i pannolini? Ora si può

Quanti pannolini cambia in media un neonato al giorno? Sei, sette?
Ecco. Moltiplicando questo numero per il numero di neonati presenti in Italia, è chiaro come il primo anno di vita del bambino sia all’insegna dell’inquinamento e della produzione di rifiuti difficili da smaltire.
Per anni, la soluzione green al problema sono stati i pannolini in stoffa, ritenuti gli unici in grado di tenere sotto controllo la quantità di rifiuti prodotta (a scapito, però, dello spreco energetico – quante lavatrici fa una mamma che ogni giorno deve cambiare 7 pannolini in stoffa?).
Naturalmente, l’uso del ciripà richiede la presenza di una mamma a tempo pieno o quasi e rappresenta un netovole effort, in termini di tempo impiegato al cambio, tra questo e il lavaggio dei pannolini stessi.

A Treviso hanno trovato la soluzione. Proprio qui, infatti, è stato inaugurato il primo impianto al mondo per riciclare pannolini. A Lovadina di Spresiano (Treviso), infatti, nel primo impianto su scala industriale al mondo in grado di riciclare il 100% dei prodotti assorbenti usati (pannolini per bambini, per l’incontinenza e assorbenti igienici), i pannolini vengono trasformati in materie prime ad alto valore aggiunto come plastica, cellulosa e polimero super assorbente.

L’impianto, unico in Europa e nel mondo, ha come obiettivo quello di trattare, a regime, 10.000 tonnellate l’anno di prodotti assorbenti usati, così servendo una popolazione di circa 1 milione di persone. Sarà ubicato presso la sede di Contarina Spa, società che si occupa di gestione e di raccolta dei rifiuti in 50 comuni del bacino Priula.

 

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