Rugby: correttezza e gioco di squadra

Diffuso e praticato soprattutto nei Paesi Anglosassoni (Gran Bretagna, Stati Uniti, Irlanda) e nelle ex colonie inglesi (Nuova Zelanda, Australia, Sud Africa, Figi.), il rugby é uno sport di squadra definito, nella sua accezione più generale, come uno sport di combattimento e situazione che prevede il contatto fisico e il confronto tra i giocatori. Considerato per secoli lo sport dell’upper class che lo praticava senza scopo di lucro, se così si può dire, a livello puramente amatoriale, é particolarmente consigliato per i più piccoli dal momento che, a differenza della maggior parte degli sport, si fonda su principi quali il rispetto per l’avversario e per l’arbitro facendone i capisaldi della sua valenza educativa. Non é un caso, quindi, che la Federazione Italiana Rugby abbia un settore interamente dedicato al Mini Rugby atto a promuoverlo all’interno delle scuole accanto a progetti finalizzati all’educazione degli alunni.

RUGBY: PALESTRA DI VITA

La valenza fortemente educativa del rugby proposto a bambini dai 6 anni in su emerge in numerosi aspetti che non riguardano solamente il regolamento, ma le caratteristiche intrinseche dello sport stesso; il rugby, infatti, agisce su una spinta innata del bambino: quella di acchiappare una palla con le mani e correre, rotolandosi per terra non appena questo gli viene consentito.
Ecco perchè il rugby, in tutte le sue accezioni, ha a che fare con la libertà , vissuta, però, in un contesto di regole e rispetto, per i compagni e per gli avversari.
L’allenatore, a differenza di altri sport di squadra, é considerato una specie di educatore. Oltre che preparatore atletico, quindi, deve essere capace di gestire un gruppo adattando la sua proposta alle esigenze delle persone, ragazzi e ragazze, che ha di fronte. Il gioco di squadra é determinanti in allenamento come in partita.

RUGBY: DA CHE ETà

In Italia il minirugby viene proposto a bambini (e bambine) a partire dai 7 anni. Le regole sono piuttosto semplici a questa età e gli allenamenti servono, soprattutto, per insegnare ai piccoli a correre con la palla in mano. L’aspetto ludico é, chiaramente, prevalente rispetto all’aspetto agonistico.
Trattandosi di uno sport di contatto, anche il minirugby richiede che il bimbo sia in buone condizioni di salute e che il suo apparato muscolare e osteoarticolare siano in forma.
A dispetto di quello che si potrebbe pensare, però, il minirugby non é affatto pericoloso e tanto meno violento. Nello scontro con l’avversario, infatti, esiste una sorta di rispetto per l’altro. Quindi, anche il contatto avviene in modo tale che i due non si facciano male e sarà sempre proporzionato alla stazza del bimbo e alle sue capacità .

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