Scuola: allarme vista
Se il bambino non vede bene, non impara. Questo il dato di una recente ricerca che evidenza anche come il 51% dei genitori sia poco attiva nei confronti della prevenzione oculare.

Se il bambino non vede bene, non impara. Questo il dato di una recente ricerca che evidenza anche come il 51% dei genitori sia poco attiva nei confronti della prevenzione oculare.
Sebbene oltre il 33% dei bambini dai 3 ai 13 anni soffra di problemi alla vista (nell’ordine i disturbi più diffusi sono astigmatismo, miopia, ipermetropia, strabismo), ben il 20% non porta gli occhiali, non correggendo il difetto pur conoscendone l’esistenza.
Secondo una recente indagine, infatti, solo il 48,6% dei genitori italiani è attento alla salute visiva dei bimbi, con un 51,4% che ritiene la prevenzione oculare non necessaria e i problemi alla vista secondari e non causali di eventuali altri problemi legati, per esempio, all’apprendimento scolastico o al basso rendimento nelle discipline sportive.
Ecco perché la Commissione Difesa Vista ha lanciato l’allarme sottolineando come spesso i problemi scolastici dei piccoli siano legati proprio ai disturbi della vista e come lo sport per i piccoli debba essere scelto tenendo presenti eventuali difetti visivi.
A questo proposito, Francesco Loperfido, responsabile del servizio di Oftalmologia generale presso l’Unità Operativa di Oftalmologia e Scienze della Visione dell’Ospedale San Raffaele di Milano e consulente della Commissione Difesa Vista, mette in guardia sull’importanza di sottoporre i bambini a una visita oculistica preventiva prima dell’inizio della scuola sottolineando come il non vedere correttamente possa non solo rallentare l’apprendimento, ma provocare ansia e stress nel piccolo complicando ulteriormente il suo rapporto con la scuola.
POSTURE E CONTROLLI
Oltre a penalizzare l’apprendimento scolastico, i problemi visivi dei bambini possono essere la causa di eventuali problemi posturali che sui banchi di scuola vengono accentuati.
Per esempio:
Atteggiamenti di questo tipo – prosegue Loperfido – sono atteggiamenti “spia” da tenere d’occhio perché rivelano al genitore (e all’insegnante) la presenza di un problema che andrebbe risolto quanto prima.
Inoltre, i difetti visivi sono spesso i principali responsabili di cefalee, arrossamento degli occhi, stanchezza.
Il suggerimento, quindi, prima dell’inizio della scuola, è quello di fissare un appuntamento dall’oculista per una visita di controllo, consigliata a tutti e obbligatoria nel caso in cui in famiglia ci sia già qualcuno che soffre di disturbi oculari dal momento che, in questi casi, la familiarità col problema non va affatto sottovalutata.
SPORT E DIFETTI VISIVI
L’inizio della scuola coincide per moltissimi bambini anche con la ripresa delle attività sportive. Anche in questo caso, di fronte a disturbi visivi, è bene tener presente, al momento della scelta, di quelli che sono gli sport più indicati, evitando, per esempio, le attività particolarmente violente o in cui il contatto fisico sia più duro che potrebbero provocare seri danni a una retina già in parte difettosa.
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