Settembre 2020: facciamo il punto sulla scuola

Varate nei giorni scorsi le linee guida per il rientro a scuola a settembre per tutti gli ordini e gradi, a partire dalle scuole materne (non ancora chiara, invece, la situazione per i bambini che il prossimo anno dovranno frequentare il nido).
Innanzitutto, una premessa (per le famiglie, però, di vitale importanza). Nonostante tutti i dubbi, sembrerebbe assodato che le scuole riapriranno per tutti in presenza. Niente, quindi, didattica a distanza come si era ipotizzato in un primo momento.
Le lezioni, però, dovranno svolgersi nel rispetto delle misure indicate dal Governo finalizzate alla prevenzione del contagio.
L’altra novità rispetto agli anni passati, è che verrà data ampia autonomia ai singoli Istituti che, sempre nel rispetto delle normative varate, potranno organizzarsi in base a criteri personalizzati e alla situazione contingente dell’Istituto stesso (edificio scolastico, numero di alunni presenti, corpo insegnanti…).
Tra i temi più sensibili lasciati in mano ai direttori scolastici e degli enti locali:

  • Organizzazione dei trasporti da e per la scuola
  • Assistenza degli alunni con disabilità
  • Reperibilità di altre strutture atte ad accogliere gli studenti qualora l’edificio scolastico non fosse conforme ad assicurare il distanziamento sociale.

LE LINEE GUIDA PER LA SCUOLA

Da quanto emerge dal decreto, le classi dovranno essere riorganizzate, in base all’ampiezza degli spazi a disposizione e al numero di studenti, suddividendole in gruppi in base al livello di apprendimento e con turni differenziati in base all’età degli studenti.
C’è, però, anche l’opzione di formare gruppi eterogenei provenienti da diverse classi e diversi anni di corso.
Sparisce l’opzione didattica a distanza, anche parziale per i bambini della primaria. La DAD, invece, potrebbe essere attivata, a supporto della didattica in classe, per gli studenti della scuola secondaria di secondo grado.
Saranno i presidi a decidere, di volta in volta, in base alle situazioni specifiche.

Le varie discipline potrebbero essere aggregate, per andare nella direzione della riduzione del monte ore, in gruppi disciplinari. A questo proposito, si potrebbe andare incontro all’ipotesi del ritorno a scuola anche il sabato.

Le scuole potranno muoversi cercando accordi, da concordare man mano, con il territorio. Questo per permettere l’utilizzo di strutture diverse da quelle specificamente destinate all’istruzione e nel tentativo di valorizzare la scuola come comunità attiva sul territorio in cui opera.

Le mascherine dovrebbero essere obbligatorie per tutti a partire dai 6 anni (non sono, dunque, obbligatorie per i bambini della scuola di infanzia). In presenza di studenti disabili impossibilitati a indossarle, invece, sarà il personale atto alla loro cura e sorveglianza a doverse indossare unitamente ai guanti e a dispositivi per la protezione degli occhi e delle mucose.

A carico delle scuole la riorganizzazione degli spazi interni e la gestione delle entrate e delle uscite (al momento, sull’argomento, non ci sono altre linee guida).

Poca chiarezza anche in merito all’utilizzo della mensa scolastica. Probabilmente, si andrà verso un sistema di turnazione per impedire che i locali destinati alla refezione risultino troppo affollati.

Qui è possibile scaricare il documento completo che contiene tutte le linee guida messe in atto dal Ministero e a cui gli Istituti sono chiamati ad attenersi.

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