Staminali: un bene prezioso
Sono cellule adulte presenti nel cordone ombelicale che possono diventare, in caso di bisogno, una risorsa in grado di salvare la vita al bambino o ai suoi consanguinei.

Sono cellule adulte presenti nel cordone ombelicale che possono diventare, in caso di bisogno, una risorsa in grado di salvare la vita al bambino o ai suoi consanguinei.
Sebbene ancora il 99,8% dei cordoni ombelicali finisca tra i rifiuti ospedalieri, sono sempre più numerose le famiglie che hanno capito l’importanza della conservazione delle cellule staminali come risorsa per salvare la vita al bambino o ai suoi parenti nel malaugurato caso in cui, in futuro, dovessero averne bisogno. Nel 2007, infatti, sono state ben 4517 le famiglie italiane che hanno scelto la conservazione autologa delle cellule staminali e hanno deciso di spedirle presso biobanche estere.
La confusione in materia, però, è ancora tanta e troppe mamme arrivano al momento del parto senza aver ricevuto alcun tipo di informazione o aver letto alcun tipo di documentazione al riguardo.
CELLULE STAMINALI: SALVAVITA NATURALI
Le cellule presenti nel cordone ombelicale sono cellule staminali adulte (o cellule madri) che ancora non hanno subito un processo di differenziazione in grado di trasformarle, al caso, nelle varie cellule del sangue, del tessuto nervoso, cardiaco, pancreatico ed epiteliale. Si tratta, in pratica, di cellule prelevate in modo non invasivo direttamente dal cordone ombelicale subito dopo il parto e che possono rivelarsi in futuro indispensabili per la cura di diverse patologie (malattie ematologiche, immunologiche, genetiche, metaboliche e oncologiche. La ricerca scientifica, inoltre, è impegnata a sviluppare nuove terapie che utilizzino le staminali per la cura di alcune malattie degenerative quali, per esempio, il morbo di Parkinson, l’Alzheimer, l’ictus, il diabete tipo 1, la distrofia muscolare…).
Il prelievo, effettuato nella porzione di cordone ombelicale ancora collegato alla placenta, avviene immediatamente dopo la nascita del bambino e non interferisce in alcun modo con le normali procedure della sala parto. Si tratta di una procedura assolutamente indolore sia per la mamma che per il neonato che può essere effettuata sia in caso di parto naturale che in caso di parto cesareo.
Conservazione autologa e conservazione eterologa
COSA DICE LA LEGGE
In Italia la legge permette la conservazione autologa delle cellule staminali presso le Banche pubbliche solo nei casi in cui venga riscontrata nel nascituro una patologia per la quale l’utilizzo delle staminali si rivela indispensabile.
Il Ministero della Salute, però, riconosce ai cittadini italiani il diritto di esportare e conservare a fini preventivi, il sangue del proprio cordone ombelicale presso banche private estere.
LA SCELTA DELLA BANCA DI CONSERVAZIONE
È fondamentale prima di richiedere la documentazione da inoltrare al Ministero informarsi sulla qualità del servizio offerto dalla banca che dovrà, poi, fornire il kit di prelievo ed effettuare la conservazione. Se le procedure di conservazione non sono all’altezza degli standard di sicurezza imposti dai centri trapianti, infatti, la conservazione può risultare vana e rendere inutilizzabili le cellule qualora se ne dovesse avere bisogno.
Ecco, dunque, quali parametri valutare e dai quali sarebbe consigliabile non prescindere:
BIOSCIENCE INSTITUTE
Bioscience Institute, società di San Marino, opera nel settore della crioconservazione autologa delle cellule staminali fornendo anche un notevole contributo alla ricerca scientifica mirata alle relative applicazione cliniche.
Lo standard qualitativo adottato dall’azienda risponde ai parametri previsti dalla certificazione GMP e le camere bianche, all’interno delle quali vengono effettuate le procedure di conservazione delle cellule staminali, sono monitorabili in ogni momento tramite le webcam poste al loro interno proprio per offrire al cliente maggiori garanzie sull’affidabilità e il livello di sicurezza e trasparenza della biobanca.
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