Terzo trimestre: cosa succede

TERZO TRIMESTRE: IL PUNTO DI VISTA DEL BAMBINO

  • A partire dalla 26° settimana di gravidanza e nelle settimane successive, il bambino, che dovrebbe aver raggiunto i 32 cm di lunghezza e i 700 gr di peso, inizia a reagire agli stimoli che gli provengono dal mondo esterno: percepisce e riconosce le voci della mamme e del papà (memoria che conserverà anche dopo la nascita), comincia ad aprire e chiudere gli occhi sebbene la vista non sia ancora del tutto sviluppata, gioca con le dita, succhia il pollice, ha il singhiozzo.
  • Dalla 30° settimana cominciano a svilupparsi i polmoni la cui crescita si completerà solo alla nascita, il corpo diventa più grosso della testa e nei maschietti i testicoli scendono all’altezza dell’inguine. A questo punto, i movimenti del piccolo sono chiaramente percepibili per la futura mamma che, con il procedere della gravidanza, imparerà a conoscere le diverse parti del corpo del bambino (le manine, i piedini, la schiena…) semplicemente tastandosi la pancia.
  • A partire dalla 34° settimana, infatti, questi è perfettamente formato nelle sue giuste proporzione, è diventato più forte e ha raggiunto i 2 kg di peso e i 43 cm di lunghezza. Sempre intorno a questo periodo, potrebbe già essersi sistemato in posizione cefalica per il parto e inizia a intravedere zone di luce attraverso l’utero.
  • Nelle ultime settimane prima della nascita, il piccolo ha meno spazio per muoversi e la mamma ne percepisce meno la presenza. Il suo peso si aggira intorno ai 3 kg e la lunghezza va dai 50 ai 55 cm.

TERZO TRIMESTRE: IL PUNTO DI VISTA DELLA MAMMA

Generalmente questo è il periodo più “duro”. Non solo a causa della pancia sempre più grossa e pesante, ma anche perché l’ansia per il parto inizia a farsi sentire, assalendo la futura mamma con dubbi e paure. Al contempo, cresce il desiderio di conoscere finalmente il bambino, di vederlo e stringerlo tra le proprie braccia, cosa che provoca in molte donna una stato di eccitazione emotiva continua.

  • Dal punto di vista fisico: la pancia è ormai evidente, il seno si ingrossa, il respiro diventa affannoso. Man mano che la data del parto si avvicina, molto donne sono colpite da uno stato di spossatezza e stanchezza che rende difficoltose anche le operazioni più semplici, quali camminare, salire e scendere le scale… Anche dormire può diventare complicato a causa delle dimensioni della pancia che rendono scomoda qualsiasi posizione (a questo proposito, si consiglia di riposare sdraiati su un fianco con un cuscino che sorregga l’addome. Per agevolare, poi, la circolazione del sangue negli arti inferiori, potrebbe essere opportuno collocare anche un cuscino per tenere sollevate le gambe).
    Nell’ultimo trimestre, l’aumento di peso è stimato intorno ai 2 kg al mese. È consigliato, però, porre un occhio di riguardo all’alimentazione, preferendo tanti spuntini leggere ai canonici tre pasti pesanti, evitando, se possibile, fritture, dolciumi, cibi eccessivamente speziati e tutti quegli alimenti che potrebbero provocare acidità di stomaco. A causa degli ormoni, infatti, si modifica la secrezione dei succhi gastrici responsabili di una cattiva digestione.
    Il peso della pancia provoca in questi ultimi tre mesi un carico eccessivo sulla colonna vertebrale. Ecco perché molte donne alla fine della gravidanza soffrono di mal di schiena. È fondamentale, quindi, evitare qualsiasi sforzo che possa arrecare danno al dorso ed è sconsigliato l’utilizzo del tacco.
  • Gli esami dell’ultimo trimestre: tra la 30° e la 32° settimana, viene eseguita la terza ecografia o biometrica che serve per confermare la regolare crescita del bambino e lo sviluppo degli organi fondamentali, quali, per esempio, reni e polmoni. Si ripetono gli esami sull’epatite B e C e sulla coagulazione del sangue per eventuali anestesie al momento del parto. Vengono, infine, eseguiti alla fine dell’ottavo mese il tampone vaginale e l’urocultura per scongiurare la presenza di streptococco beta emolitico di gruppo b che potrebbe contagiare il feto al momento della nascita.
  • In preparazione al parto: se non lo si è fatto finora, sarebbe utile iniziare a frequentare un corso di preparazione al parto. Una maggiore consapevolezza delle proprie possibilità, infatti, e la conoscenza di alcuni esercizi e tecniche di respirazione particolarmente utili in fase di travaglio ed espulsione, possono dare sicurezza alla futura mamma alleviando, in parte, le sue ansie e le sue paure. Nell’ultimo trimestre, inoltre, è bene cominciare a pensare a una serie di problemi pratici, quali, per esempio, la stanzetta del bimbo, il suo guardaroba, quelle che saranno le sue primissime necessità. Al ritorno dall’ospedale, infatti, la neomamma sarà talmente impegnata nelle cure al bambino, che non avrà né la testa né il tempo per pensare e occuparsi di altro.

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