Togliere il ciuccio: è davvero necessario?
Il ciuccio fa male? E se sì, perché? Quanto e fino a quando possiamo concederlo al bambino? Facciamo chiarezza con la Dott.ssa Paola Perrone, Logopedista ed Autrice del libro “Togliamo il Ciuccio”

Il ciuccio fa male? E se sì, perché? Quanto e fino a quando possiamo concederlo al bambino? Facciamo chiarezza con la Dott.ssa Paola Perrone, Logopedista ed Autrice del libro “Togliamo il Ciuccio”
Sai che ci sono Paesi nel mondo in cui il ciuccio non è mai entrato nelle abitudini familiari? Non esiste, non si usa, non lo trovi al supermercato né in farmacia. È il caso ad esempio dell’Africa, dove l’incidenza delle malocclusioni (posizione errata delle arcate dentarie) è prossima allo zero. Casualità, genetica o è proprio il ciuccio a far male alla salute? Cosa avviene quando il bambino utilizza il ciuccio e cosa è importante sapere a riguardo?
TUTTO PARTE DALLA LINGUA
La tettarella del ciuccio, quella del biberon o il dito in bocca obbligano la lingua ad una postura che non è quella fisiologica. La lingua è un muscolo molto potente ed incredibilmente interconnesso con tutti il resto del corpo. È il muscolo più forte del nostro corpo in relazione alla sua dimensione. Se le spinte che produce all’interno del cavo orale non sono fisiologiche, negli anni possono influenzare il sorriso del bambino e l’intero apparato muscoloscheletrico del suo volto. Ci sono studi che dimostrano la correlazione tra l’uso eccessivo del ciuccio e le malocclusioni (alterata relazione tra le arcate dentarie), le predisposizioni ad otiti, la deglutizione deviata, fino addirittura a problemi di postura e fatica nell’attenzione.
IL CIUCCIO NON FA MALE, A PATTO CHE…
È importante sapere che non è il ciuccio in sé a creare problemi, quanto il suo utilizzo eccessivo e prolungato nel tempo. Non posso che sconsigliarne un utilizzo intensivo per tutto il giorno, 7 giorni su 7, indipendentemente dall’età. Si può usare con moderazione fino ai due anni, ma è auspicabile togliere il ciuccio completamente al massimo entro i tre anni di vita. Entro questi termini, con un utilizzo saltuario, possiamo giovare dell’effetto rasserenante che il ciuccio ha sul nostro bambino, senza incorrere in spiacevoli effetti negativi.
COME CAPIRE SE QUALCOSA NON VA’
Se osservi che il tuo bambino ha spesso la bocca aperta e ha difficoltà a respirare con il naso, se ha difficoltà nel parlare e pronuncia con la lingua che fuoriesce dalle arcate quando dice la /s/e la /z/, se sta sviluppando un palato ogivale (ossia alto e stretto), se per pigrizia muscolare evita di masticare cibi duri, se ogni volta che deglutisce lo fa con la lingua che spinge contro i denti (e osservi una contrazione delle labbra), se presenta una malocclusione, allora probabilmente siamo di fronte ad uno squilibrio muscolare orofacciale, che potrebbe penalizzare lo sviluppo fisiologico delle sue funzioni orali. Il ciuccio non è da demonizzare, ma è importante essere informati e conoscere le dinamiche che questo comporta, evitando dicerie e luoghi comuni.
Paola Perrone è Logopedista, Vocologa e Autrice del libro “Togliamo il Ciuccio”.
Specializzata nella riabilitazione dei disturbi della voce, dello SMOF (Squilibrio Muscolare Orofacciale) e del linguaggio nell’età infantile, riceve a Concorezzo (MB). www.togliamoilciuccio.it – www.perronepaola.com
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