Un anno di tentativi

Non per tutti il concepimento è un fatto naturale. Sono sempre più numerose, infatti, le coppie che dopo un anno di tentativi mirati andati a vuoto, con la frustrazione, la rabbia, il dolore e lo stress che una situazione del genere inevitabilmente comportano, decidono di affrontare il problema in modo diverso, rivolgendosi, eventualmente, a un centro specializzato per l’infertilità.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale per la Sanità), nei paesi industrializzati, circa il 20% delle coppie non riesce ad avere in figlio in modo naturale. E se fino a qualche tempo si pensava che la “responsabilità” fosse da attribuire esclusivamente alla donna, ora è stato dimostrato che le “colpe” sono perfettamente divisibili tra uomo e donna (40% infertilità maschile, 40% infertilità femminile) con un 20% di cause sconosciute.

A CHI RIVOLGERSI

Centri di infertilità e procreazione medicalmente assistita

Generalmente, si parla di infertilità di coppia quando, dopo un anno di tentativi mirati, il bimbo tanto desiderato non arriva. La mancata gravidanza tende a creare nella coppia tensioni emotive che, certo, non aiutano a migliorare la situazione. Il consiglio, dunque, innanzitutto, è quello di mantenere la calma, per quanto difficile ciò possa essere e pianificare passo dopo passo le mosse future.

Innanzitutto, quindi, è d’obbligo che la coppia si rivolga a un centro di infertilità e procreazione assistita.

L’Istituto Superiore di Sanità ha censito i Centri autorizzati che applicano tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in Italia. Ogni centro viene classificato in base a un livello (I, II e III), ossia in base al tipo di trattamento eseguito all’interno del centro stesso. Più alto è il livello, maggiori e maggiormente specifiche sono le tecniche utilizzate (non è detto, quindi, che un centro classificato come livello I sia peggio di un centro di livello III. Semplicemente, sono diversi i trattamenti).


Naturalmente, esistono numerosissimi centri anche all’estero e poiché la legge 40 che regolamenta in Italia l’utilizzo delle tecniche di fecondazione assistita è decisamente più restrittiva rispetto ad altri Paesi, sono tantissime le coppie che decidono di rivolgersi all’estero (qui l’elenco).

Aiuti per la coppia
L’infertilità di coppia e la difficoltà ad avere un bambino in modo naturale sono problemi che mettono a dura prova la stabilità emotiva e mentale di un uomo e di una donna. Lo stress, la frustrazione, la rabbia (tutte sensazioni assolutamente comprensibili e motivate) che ne derivano rischiano, però, di compromettere ulteriormente la situazione.

Ecco perché oggi si tende ad affiancare le terapie mediche, naturalmente necessarie e imprescindibili, con sedute psicologiche finalizzate al ritrovamento della serenità perduta. È accertato, infatti, che una coppia che arriva con la mente sgombra e l’animo sereno ai trattamenti di procreazione assistita ha maggiori possibilità di raggiungere velocemente l’agognata gravidanza.

Tantissime, a questo proposito, le associazione senza scopo di lucro nate negli ultimi anni per sostenere la coppia, guidandola passo dopo passo fino all’arrivo della cicogna:

  • Associazione Cerco un bimbo
  • Associazione Amica Cicogna Onlus
  • Associazione Madre Provetta

    GLOSSARIO: LE TECNICHE DI FECONDAZIONE ASSISTITA

  • IUI: tecnica che consiste nell’introduzione del liquido seminale precedentemente reso idoneo all’interno della cavità uterina.

    Viene praticata nei casi di sterilità inspiegata, moderata infertilità maschile, in caso di patologie che rendono impossibile il rapporto sessuale completo.

  • FIVET: tecnica di fecondazione assistita che consiste nel fare incontrare i gameti maschile e femminile all’esterno del corpo della donna, per poi trasferire nell’utero gli embrioni prodotti.

    Viene utilizzata in caso di patologie a carico delle tube, infertilità maschile di grado moderato, endometriosi di III e IV livello, infertilità inspiegata in caso di mancato successo con tecniche meno invasive (IUI).

  • ICSI: tecnica che consiste nella fecondazione dell’ovocita tramite iniezione di un singolo spermatozoo all’interno del citoplasma per procedere, una volta avvenuta la fecondazione, al trasferimento degli embrioni nell’utero.

    Viene consigliata in caso di infertilità maschile grave, ridotto numero di ovociti, ovociti scongelati.

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