Cause di infertilità maschile
Non sempre le difficoltà di concepimento sono da attribuire alla donna. Talvolta la mancata gravidanza dipende dall’uomo. Ecco, dunque, le principali cause di infertilità maschile e gli esami per rintracciarle.
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di Alessia Altavilla Che anche l’uomo possa essere causa di infertilità all’interno della coppia è idea recente. Fino a qualche tempo fa, infatti, le cause del mancato concepimento venivano ricercate solo ed esclusivamente nell’apparato riproduttivo femminile, ritenendo erroneamente che virilità e sterilità non potessero camminare accoppiate. In realtà, esattamente come avviene per la donna, anche l’uomo può avere una vita sessuale attiva e soddisfacente pur soffrendo di disturbi (il più delle volte asintomatici) che gli impediscono di concepire un figlio. UN ESAME PRELIMINARE: LO SPERMIOGRAMMA TEST DI STAMEY
Ecco, dunque, quali sono i principali problemi di infertilità maschile, gli esami che consentono di evidenziarli ed, eventualmente, le cure cui sottoporsi.
Va detto, comunque, che qualora una coppia sia in cerca di un bimbo, è bene che entrambi i partner si sottopongano agli esami di routine in modo da poter intervenire il prima possibile in caso di disturbi dell’uno o dell’altro e per evitare che la ricerca della gravidanza, mese dopo mese, si trasformi per la coppia in un incubo.
È un esame non invasivo che consiste nella raccolta, in condizioni sterili, di una piccola quantità di liquido seminale attraverso il quale è possibile determinare la qualità dello sperma, studiandone la consistenza (numero di spermatozoi presenti), la mobilità, la resistenza, la durata.
Dal momento che diverse possono essere le cause di alterazione di questi parametri (febbre, assunzione di farmaci, stile di vita, stress…), l’esame viene generalmente ripetuto 2/3 volte con intervalli di un mese in modo tale da avere un quadro clinico chiaro e completo.
I risultati dello spermiogramma possono evidenziare:
Grazie a questo esame è possibile rintracciare le eventuali cause di infertilità maschile e, in caso, intervenire.
È un disturbo, abbastanza frequente e che non sempre determina infertilità, che può influire sulla produzione degli spermatozoi. Consiste nella dilatazione varicosa delle vene dello scroto con conseguente innalzamento della temperatura testicolare. Viene riscontrato in seguito allo spermiogramma attraverso una visita specifica cui fa generalmente seguito un Eco-Doppler che permette di valutare l’entità del disturbo.
Si cura attraverso un semplicissimo intervento chirurgico che permette l’asportazione della vena dilatata attraverso un taglio all’altezza dell’inguine.
Per maggiori informazioni www.varicocele.it
È un disturbo congenito che consiste nella mancata o incompleta discesa di uno o di entrambi i testicoli nello scroto e che potrebbe determinare la mancata produzione di sperma fecondante.
L’unico intervento possibile consiste in un’operazione chirurgica che permette di riposizionare i testicoli (o il testicolo) nella sede corretta.
È un esame molto particolare articolato in tre fasi che consente di accertare l’eventuale presenza di infezioni che possano influire sulla capacità di fecondazione. La maggior parte delle infezioni, infatti, in particolare quelle a lungo trascurate o croniche, causano un’alterazione della qualità dello sperma che rende, poi, ovviamente difficoltoso il concepimento.
Tra le infezioni, alcune di quelle provocate da malattie veneree (gonorrea, sifilide…) possono provocare l’ostruzione del canale che dal testicolo va alla vescicola seminale rendendo impossibile la produzione di spermatozoi e, di conseguenza, la fecondazione.
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Commento inserito da filomena il 28 ottobre 2008 alle ore 17:21
ho effettuato una bhcg il giorno prima del ciclo il suo valore era 137
ma poi mi e' venuto il ciclo come devo comportarmi
grazie