Caccia allo sconto: saldi 2008
Gennaio, tempo di saldi. Al via a partire dal 2 gennaio a Napoli e, poi, a ruota in tutte le altre città italiane. Ma per non correre rischi ed essere certi di risparmiare…
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di Alessia Altavilla Non ancora archiviate le vacanze (e le spese) di Natale ed è già tempo di pensare ai saldi invernali che partiranno il 2 gennaio da Napoli e che, secondo la Confcommercio porteranno a un giro d’affari pari a 6,5 miliardi di euro, 2 in più rispetto alla passata stagione, grazie a una spesa media per famiglia pari a 500€. PICCOLA GUIDA ALLO SHOPPING SCONTATO IL CALENDARIO DELLO SHOPPING LOW COST
Insomma, se le vendite natalizie sono state piuttosto scarse e concentrate in un breve lasso di tempo, saranno proprio i saldi di gennaio a dare una boccata di ossigeno a un settore, quello dell’abbigliamento e degli accessori moda, da tempo ormai in crisi.
Un’occasione da non perdere, quindi, per gli operatori del settore e per i consumatori, dal momento che, sempre secondo Confcommercio, gli sconti di quest’anno dovrebbero essere ancora maggiori rispetto alle passate stagioni con ribassi che, in alcuni casi, potranno partire anche dal 40% in meno rispetto al prezzo di vendita.
I negozianti hanno l’obbligo di indicare sul cartellino il prezzo originario della merce esposta, l’eventuale sconto a cui questa viene sottoposta e il prezzo finale per il consumatore.
In base all’artt. 128 e ss. del Codice del Consumo d.lgs. 6 settembre 2005 n. 206 i cambi sono lasciati alla discrezionalità del negoziante a meno che il capo acquistato non sia difettato. In tal caso, l’esercente avrà l’obbligo di sostituire il capo o provvedere gratuitamente alla riparazione dello stesso e, nel caso in cui ciò risulti impossibile, a deprezzare ulteriormente la merce o a restituire l’intera somma pagata dall’acquirente. Quest’ultimo, però, ha l’obbligo di denunciare il difetto del capo entro due mesi dal momento dell’acquisto.
Laddove sia presente l’adesivo che attesta la possibilità di effettuare pagamenti con carta di credito, questi ultimi devono per legge essere accettati dall’esercente anche in periodo di saldi.
Salvo diversa disposizione regionale, la merce in saldo deve appartenere alla stagione in corso e il prezzo finale deve subire un ulteriore ribasso qualora la merce non venga venduta entro un certo lasso di tempo.
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