La ginnastica delle giovinezza
Believe it or not esiste ulna 'ginnastica' (e il termine è riduttivo) che, a quanto pare, è in grado di ringiovanire il corpo. Chi la pratica nota i miglioramenti già dopo 3 mesi. Noi ci abbiamo creduto e….
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di Alessia Altavilla I 5 tibetani non sono 5 monaci buddisti dall'aspetto mansueto. Non sono nemmeno 5 perle di saggezza provenienti dall'Oriente. Non il nome di un albergo di lusso in Tibet. Non una compagnia aerea.
I cinque tibetani, recentemente ripubblicato in edizione economica da Mediterranee Edizioni, fu scritto negli anni Trenta dall'americano Peter Kelder e racconta l'esperienza di un colonnello dell'esercito inglese in pensione che, dopo un periodo trascorso presso un misterioso monastero dell'Himalaya, torna in patria ringiovanito e rinvigorito, pronto a far conoscere all'Occidente il segreto della 'fonte di giovinezza': la pratica quotidiana di 5 semplici esercizi (chiamati 'riti') abbinati a uno stile di vita sano e a una buona alimentazione.
Aldilà di quella che è la leggenda narrata nel libro (il vecchio colonnello, curvo e quasi calvo, dopo il periodo trascorso nel monastero, si trasforma in un uomo sano e forte, dall'aspetto di un quarantenne nel pieno delle sue energie fisiche), la bontà dei 5 riti è stata riconosciuta sia in Oriente che in Occidente.
I 5 tibetani sono 5 esercizi da praticare con costanza tutti i giorni che, a quanto pare, sono in grado di regalare a chi li esegue un aspetto giovanile, migliorando notevolmente l'aspetto fisico e regalando, nel giro di poco tempo, risultati inaspettati.
Devono essere, però, eseguiti con regolarità e concentrazione tutti i giorni (l'esecuzione completa della serie non dura più di una ventina di minuti), cercando di puntare, più che sul numero di ripetizioni (l'obiettivo è raggiungere quota 21 per ciascun esercizio), sulla qualità dell'esecuzione e sulla ritmicità del respiro.
IL LIBRO E LA LEGGENDA
Il libro ottenne un discreto successo nei primi tempi per poi cadere completamente nell'oblio negli anni successivi, fino a quando fu riscoperto negli Anni Ottanta, ripubblicato e portato a conoscenza del grande pubblico (nelle varie edizioni che si sono succedute, sono state riportate in calce le testimonianze di quanti, dopo aver eseguito in modo costante i 5 riti, hanno potuto godere dei numerosi benefici apportati: ricrescita dei capelli, miglioramento della vista, potenza sessuale, elasticità, energia…).
A oggi sembra che abbia venduto, in tutto il mondo, qualcosa come 5 milioni di copie.
I BENEFICI DEI RITI
I cinque riti, infatti, puntano all'armonizzazione dei sette chakra principali (che nella medicina occidentale corrispondo alle sette ghiandole endocrine) per regalare a chi li pratica non solo la piena salute fisica, ma anche un vero e proprio ringiovanimento, fisico e psicologico.
Si tratta di una combinazione pressoché perfetta di esercizi di stretching, sforzo isometrico/isotonico e attivazione della respirazione e sono particolarmente indicati come movimento di riscaldamento per qualsiasi attività fisica.
La medicina Occidentale ritiene che i 5 riti migliorino la circolazione del sangue aiutando, in questo modo, il corpo a eliminare le tossine e i prodotti di scarto immagazzinati nel tessuto grasso, negli organi e nelle articolazioni. Inoltre, sono un aiuto per stimolare il sistema endocrino responsabile dell’equilibrio ormonale.
I CINQUE RITI
PRIMO RITO
In piedi, gambe leggermente divaricate e piedi ben piantati a terra, braccia aperte con i palmi delle mani rivolti verso il basso. Ruotate in senso orario, da sinistra verso destra.
Questo esercizio, inizialmente, potrebbe provocare un senso di nausea o vertigini. Per evitare questa sensazione, durante la rotazione, fissate con lo sguardo le dita della mano sinistra e, una volta terminate le rotazioni, unite le mani come in preghiera e chiudete gli occhi.
Inizialmente, cominciate con poche ripetizioni per aumentare, poi, gradualmente il numero fino ad arrivare a 21.
SECONDO RITO
Distese con le braccia lungo i fianchi e le mani rivolte verso il basso, i piedi a martello, sollevate le gambe fino a 90° rispetto al busto e, contemporaneamente, sollevate la testa spingendo il mento verso il petto. Quindi, tornate nella posizione iniziale. Inspirate mentre alzate le gambe ed espirate nella fase di ritorno.
Ripetete l’esercizio per un massimo di 21 volte iniziando in modo graduale in modo da non accusare eccessivo dolore agli addominali.
TERZO RITO
Inginocchiatevi con le gambe leggermente divaricate e la punta dei piedi appoggiata a terra. Appoggiate le mani sui glutei mantenendo la spina dorsale dritta e il mento schiacciato verso il petto.
Da questa posizione, inarcate la schiena reclinando la testa verso le gambe. Ispirate dal naso mentre eseguite l’esercizio ed espirate con la bocca tornando nella posizione iniziale.
Ripetete per 21 volte senza forzare nelle prime settimane.
QUARTO RITO
Sedute a terra, la schiena dritta, le mani appoggiate lungo le anche, il collo reclinato in avanti, i piedi a martello.
Da questa posizione iniziale, inspirando col naso, sollevate le anche e contemporaneamente piegate le gambe, contraendo gli addominali in modo che sostengano la schiena. I piedi dovranno essere ben piantati a terra, il busto parallelo al terreno, la testa leggermente reclinata indietro. Inspirate mentre vi sollevate da terra, espirate tornando nella posizione iniziale.
Dei 5 riti questo è il più faticoso. Eseguitelo con cura cercando di raggiungere le 21 ripetizioni.
QUINTO RITO
Il quinto rito è un tipo esercizio dello yoga che, probabilmente, tutte quelle che seguono o hanno eseguito corsi di yoga conosco: il cosiddetto saluto al sole.
Sdraiate a pancia in giù, stendete le braccia in modo da staccare il busto da terra e al contempo, puntando le dita dei piedi a terra, sollevate le gambe. Spingete la testa in alto e all’indietro.
Da questa posizione, inspirando con il naso, sollevatevi stendendo le gambe e le braccia e sollevando il fondoschiena. Portate il mento verso il busto e cercate di stendere la colonna vertebrale quanto più possibile.
Espirando con la bocca, tornate nella posizione iniziale.
Ripetete per 21 volte senza forzare.
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