Donna e mamma: due ruoli conciliabili - Donna - Bambinopoli







Donna e mamma: due ruoli conciliabili

Per quanto complesso, per il benessere proprio e dei propri figli, sarebbe auspicabile riuscire a conciliare il ruolo di mamma con quello di donna. A questo propositio, interessante anche il tentativo messo in atto dal Comune di Milano di lanciare per il 6 febbraio una Giornata del lavoro agile. Ce ne parla Cinzia Parmi, autrice del blog Mammastyle.it.

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Donna e mamma: due ruoli conciliabili



Ai giorni nostri diventare mamma non significa privarsi del piacere di continuare a fare più o meno le stesse cose che si facevano prima di partorire - dice Cinzia Parmi, autrice del blog Mammastyle.it e mamma di due bimbi di 8 e 5 anni.
La gravidanza, infatti, come continuano a ripetere i ginecologi, non è una malattia, ma un momento particolare nella vita di una donna durante il quale, salvo particolari problemi, è possibile continuare a svolgere le attività di sempre.
Per questo le future mamme sono incentivate a continuare la vita che facevano prima di scoprire di essere in dolce attesa: andare al lavoro, uscire con le amiche, praticare attività fisica.... Persino la moda si è evoluta. Laddove un tempo si utilizzavano classici vestitini premaman tutti fiorellini, ora nei negozi si trovano jeans (ovviamente a misura pancione), abiti da ufficio, vestiti da cerimonia....


Non significa non voler vivere questo periodo quasi nascondendolo a se stesse e al mondo, ma continuare a essere donne moderne che stanno per diventare mamme. Una volta che si partorisce, si possono fare scelte diverse anche in base a specifiche necessità economiche. C’è chi per scelta decide di prendersi uno stacco dal mondo del lavoro e immergersi nel ruolo di mamma, chi invece ritorna al lavoro dopo il consueto periodo di congedo previsto dalla legge. Infine, personaggi celebri tornano al lavoro anche solo dopo una settimana. Non c’è una soluzione migliore dell’altra e ogni scelta, se non dettata da condizioni esterne come quelle economiche, riflette il modo in cui ognuna di noi donne vive la propria maternità. Con una o due taglie in più, ci si rituffa nel nostro “essere donna” in breve tempo.

Non sempre, però, ciò accade....
Purtroppo, però, non sempre questo si verifica e la donna commette l’errore di annullarsi nel ruolo di madre. I primi tre mesi della vita di un neonato sono i più difficili perché nessuna di noi è pronta e preparata ad affrontare la mancanza di riposo per le notti insonni, i bisogni e i richiami continui del bambino, la perdita quasi totale dei propri spazi e tempi.
Se non aiutate da qualcuno si rischia di lasciarasi andare del tutto, di indossare la solita tuta imbrattata di latte, di cadere in una specie di depressione perché tutto sembra difficile e pesante. Ma le neomamme dovrebbero essere informate a dovere, magari nei corsi pre-parto, che si può e si deve cercare di reagire a questo pericolo.

Come? Semplicemente sfatando i luoghi comuni!
Il primo e più pericoloso è che la mamma perfetta non esiste. Diffidate sempre di quelle madri truccate alla perfezione, calme, serene, con un sorriso sulle labbra che spingono beatamente la carrozzina tra le corsie dei supermercati. Questa immagine fa parte delle pubblicità, dei film o telefilm e in ultima analisi delle neomamme che hanno una condizione economica tale per cui possono permettersi una tata di giorno e forse anche di notte, trovando così il tempo di farsi le unghie, andare dal parrucchiere e ogni tanto uscire con il proprio piccolo.
Non dobbiamo però pensare che il prendersi cura di noi stesse sia fattibile solo in casi eccezionali. Tutte noi possiamo regalarci dei piccoli momenti di piacere e svago che aumenteranno progressivamente con la crescita di nostro figlio. Infatti, passati i primi mesi, si ritrova un equilibrio e gli spazi aumentano di conseguenza. L’importante è non voler essere a tutti i costi mamme perfette, insostituibili, onnipotenti. Al contrario! Concedetevi spazi, piaceri, uscite e allontanate quei terribili sensi di colpa che potrebbero venirvi. Dovete sentirvi bene nel vostro corpo, belle, desiderabili.

É solo una questione di mentalità!
Il benessere, la felicità, il sentirsi appagate si può trovare in piccolo gesti, una volta al giorno o alla settimana o al mese. Ognuna secondo il proprio stile potrà “ritrovarsi”, certamente diversa ma pur sempre sentirsi una donna con desideri, voglia di sentirsi amata e amare.
  • Gustarsi un cappuccino in un bar, leggendo un libro con il proprio piccolo che dorme nell’ovetto.
  • Ritrovarsi per un happy hour con le colleghe dell’ufficio, anche durante il proprio congedo di maternità.
  • Iscriversi a un corso universitario, magari anche on line.
  • Andare in palestra per tenere allenato il corpo e ritrovare la forma fisica.
  • Partire per due giorni con le amiche, senza bimbo né compagno/marito.
  • Coccolarsi con un bagno immerse in una schiuma profumata e massaggiarsi il corpo con creme.
  • Andare dall’estetista per una pulizia viso, una manicure o un massaggio rilassante.
  • Comprarsi dell’abbigliamento nuovo, colorato e alla moda.

Difficile individuare la linea, il confine tra l’essere donna e madre. Non si dovrebbe sentirsi più mamme che donne né più donne che mamme. Dovrebbe essere un “tutto indissolubile”, un equilibrio da raggiungere e che viene raggiunto quando i due aspetti non sono mai uno all’ombra dell’altro.

E a proposito di mammw che lavorano e che devono conciliare, oltre al ruolo di madri e di donne, anche quello di lavoratrici, segnalamo un'iniziativa unica nel suo genere messa in atto dal Comune di Milano per il giorno 6 febbraio: si tratta della prima edizione della Giornata del Lavoro Agile durante la quale i dipendenti delle aziende meneghine che hanno aderito (e sono oltre 100) per un giorno non dovranno timbrare il cartellino, ma potranno svolgere da casa le loro mansioni.
L'iniziativa, naturalmente, è destinata a tutti, genitori e non, uomini e donne, ma è particolarmente significativa per quella che è la realtà e la condizione femminile lavorativa nel nostro paese, dove senza retorica o giri di parole, a essere sempre penalizzate dalla nascita di un figlio sono proprio le donne che si trovano a dover conciliare tra le esigenze di datrori di lavoro non sempre disponibili a essere flessibili, uomini in carriera quasi mai disposti a rinunciarvi e impegni domestici da dividersi tra cure per il bambino e per la casa. 

Se volete conoscere meglio Cinzia Parmi, potete incontrarla tra i post del suo blog: Mammastyle.it
 

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