Metodo Komari per il riordino. Funziona e si risparmia tempo
Chi lo ha provato non ha dubbi. Il metodo Konmari per il riordino della casa funziona e dura nel tempo. In questo modo, non si perde tempo, non ci si stressa e mettere a posto diventa un piacere. Da un libro che è diventato un cult.
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di Alessia Altavilla Non c'è momento migliore di un cambio di stagione (e del ritorno dalle vacanze) per mettere ordine nelle proprie cose, nella propria casa, negli armadi, negli scaffali, tra le carte e, in ultimo, nella propria vita. Da dove si comincia a mettere in ordine?
Marie Kondo, che ha scalato le vette delle autrici più lette con il suo Il magico potere del riordino, ne è certa. Il libro, pubblicato nel 2011 e che ha venduto ormai più di 2 milioni di copie in tutto il mondo (in Italia è uscito nel 2014 per Vallardi Editore) , si ispira a un antico metodo giapponese secondo cui l'organizzazione degli spazi domestici garantirebbe benessere e serenità interiore. La teoria di fondo è che mettere in ordine, ossia togliere di mezzo, ricollocare, sistemare, non è altro che un ulteriore modo per prendersi cura di noi stessi.
Il metodo promosso dalla Kondo, conosciuto come Metodo Komari, non è, però, semplice teoria. Ma presenta aspetti pratici che chiunque può mettere in atto, in qualsiasi momento.
Il punto focale, che differenzia il metodo da altri simili finalizzati all'ottenimento dell'ordine, è che mettere in ordine è un evento speciale, da compiere una volta in modo plateale in modo tale da non doverci pensare più.
Una volta messo in ordine, infatti, sarà sufficiente ogni giorno riporre le cose là da dove le si sono prese.
Ecco, dunque, qualche consiglio per avere una cosa ordinata. E non pensarci in più.
Ovviamente non esiste una regola. Ma un buon parametro per valutare la propria capacità di essere ordinate o meno è la propria borsa. Se è ordinata questa, è probabile lo sia anche tutto il resto.
E per concludere una piccola curiosità.
Uomini e donne non sono disordinati nello stesso modo.
Gli uomini tendono a conservare tutto ciò che ha a che fare con il lavoro, i pagamenti, le spese.
Le donne, invece, accumulano effetti personali, abiti, scarpe, trucchi, libri. Non sono, invece, particolarmente interessate alla conservazione di carte o documentazione.
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