10 cose da sapere sulle creme solari per i bambini
Come scegliere i solari per i bambini? E' davvero necessaria la protezione totale o si possono utilizzare creme con fattori di protezione più bassa? Quante volte va applicata la crema? 10 risposte per fugare i dubbi delle mamme in materia di protezione solare.
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di Alessia Altavilla
Estate. Primi bagni. Prime passeggiate ad alta quota. Prime giornate trascorse interamente all'aperto.
Primi giorni di esposizione al sole. Come proteggere la pelle del bambino dal rischio di scottature, eritemi solari, macchie delle pelle?
Ecco 10 cose da sapere sulle creme solari e 10 consigli per orientarsi nel mare magnum dei prodotti in commercio.
Per tutta la prima infanzia, fino a circa 6 anni, va utilizzata una crema con un fattore di protezione molto alto (+50). Con i bambini più grandi, e quando la pelle è già abbronzata, si può passare a un fattore di protezione medio (+30) per optare, alla fine, per un fattore di protezione basso (+15).
La risposta è sì. La crema, infatti, evita anche che la pelle si secchi e perda la naturale elasticità. Oltre a proteggere l'epidermide dai danni possibili provocati da una sbagliata esposizione ai raggi del sole.
Sin dalla nascita se il bambino viene portato al sole. Si ricorda che l'orario migliore per portare al sole un neonato è tra 8 e le 11 e dopo le 17.
Assolutamente sì. L'ombrellone, infatti, filtra solo una parte dei raggi solari. Quelli che riescono, comnque, a 'passare' potrebbero rappresentare un problema per la salute del piccino causando scottature ed eritemi.
Sempre dopo il bagno anche se la crema è 'resistente all'acuqa' e ogni due ore se il bimbo gioca all'aperto (mare, montagna, giaridnetti...)
In assenza di patologie specifiche, ogni prodotto va bene purché testato e non troppo aggressivo per la pelle. Sì, quindi, all'uso di creme di mamma e papà con il fattore di protezione adatto alla pelle del piccolo.
Le creme con un fattore di protezione fisico tendeno a lasciare una patina bianca sulla pelle che la protegge in modo totale. Salvo, però, problemi specifici (generalmente segnalati dal pediatra), è preferibile acquistare le comuni creme con fattore di protezione chimico. Più semplici da spalmare e che si assorbono più facilmente.
No. Questa è una convinzione sbagliata che molti hanno ma che che, in realtà, non ha alcun fondamento.
Se è vero, infatti, che con una crema abbronzante ad alto fattore di protezione ci si abbronza più lentamente, è anche vero che, una volta acquistata, l'abbronzatura dura di più dal momento che la pelle risulta perfettamente idratata e non tende a squamarsi.
Sarebbe preferibile, a prescindere dall'uso o meno della crema e dall'età, evitare di prendere il sole nelle ore più calde della giornata, dalle 12.00 alle 16.30.
Anche in questo caso occorre sfatare un falso mito. Il sole è ugualmente dannoso per la pelle anche in città, in campagna, sul terrazzo di casa. Ogniqualvolta il bambino si espone per un periodo prolungato al sole, la pelle andrebbe protetta con l'adeguato fattore di protezione. Questo non significa che bisogna ungerlo ogni volta che esce di casa. Ma se trascorre al parco (cittadino) l'intero pomeriggio, andrebbero protette le zone più esposte (braccia, gambe, volto, spalle se sono scoperte...)
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