5 regole di educazione che i bambini devono conoscere
Sebbene i bambini in età prescolare siano completamente concentrati su se stessi, insegnare loro le regole delle buone maniere è fondamentale per ricordare loro che esistono altre persone al mondo e che tutti meritano rispetto. Ecco cinque regole di buona educazione che un bambino dovrebbe apprendere entro i sei anni.
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di Alessia Altavilla
Insegnare loro alcune semplici regole di buona educazione (regole che tutti i bimbi di età prescolare dovrebbero, pian piano acquisire), è utile soprattutto per renderli più partecipi e attenti alle esigenze di coloro che hanno intorno. E più rispettosi, in generale, in alcune specifiche situazioni.
A scuola, al parco, in ludoteca. Sono questi gli ambienti in cui occorre insegnare ai bambini valori quali la generosità, la condivisione, il rispetto dei turni. I bambini di quest'età sono naturalmente possessivi e autoreferenziali. Occorre, perciò, incoraggiarli a essere altruisti lodandoli quando agiscono generosamente, per esempio, prestando un giocattolo all'amico e accettando di cedere il posto a un altro bambino sull'altalena. Mostrare, poi, ad altri (il fratello, il padre, i nonni, gli zii) la generosità del piccolo, lo aiuta a identificare se stesso con quell'atto e, di conseguenza, a metterlo in pratica come abitudine.
Grazie e prego sono parole 'magiche' che fanno sentire meglio chi le riceve. Per insegnare a un bambino a dirle facendole rientrare nel suo linguaggio quotidiano è necessario a nostra volta usarle spesso, ogni volta che se ne ha l'occasione. I bimbi di quest'età, infatti, agiscono spesso per imitazione e non c'è modello migliore, per loro, di mamma e papà. Qualora, poi, dovessero dimenticarsene, gentilmente, è sufficiente ricordare loro di dirle.
I bambini di età prescolare sono autoreferenziali e hanno la pretesa che il mondo, soprattutto il mondo ristretto della famiglia, ruoti intorno a loro e alle loro esigenze. Per questo, spesso, mentre mamma e papà stanno parlando, interrompono pretendendo la loro attenzione. É bene, in questi casi, chiedere loro di aspettare, pazientare che gli altri abbiano finito il discorso e, quindi, intervenire. Se il piccolo davvero aspetta prima di richiedere nuovamente l'attenzione, è fortemente consigliato ringraziarlo per la sua pazienza e dargli immediatamente retta senza mettersi a fare altro.
Persino i bambini più socievoli ed estroversi, sotto ai sei anni, tendono ad abbassare gli occhi quando si imbattono in persone nuove o sconosciute e a non salutare. Un saluto cordiale, invece, accompagnato magari da un sorriso, è alla base della buona educazione. Insegnare, quindi, ai piccoli a dire 'buongiorno' o 'arrivederci' (ma può andare bene anche ciao all'inizio) è importante per la loro formazione e va fatto nei primissimi anni. Abituando, per altro, il piccolo a guardare in faccia l'altra persona (un gioco che si può fare per invogliarli a comportarsi in questo modo è, una volta rimasti da soli, chiedere dettagli sul viso o il vestito dell'altro. Questo, per altro, li abituerà anche ad avere maggiore attenzione per i dettagli).
Molti genitori chiudono un occhio di fronte a bambini che a tavola si alzano, prendono il pane o il piatto e si mettono a mangiare altrove, magari seduti per terra davanti alla televisione.... Nulla di più sbagliato. Senza pretendere che il piccolo abbia la pazienza di rimanere a tavola per ore, è fondamentale insegnargli, però, che si mangia a tavola, seduti composti e che, prima di alzarsi, bisogna chiedere il permesso.
Alcune buone norme facilitano questo compito: spegnere la televisione mentre si mangia, sedersi a tavola tutti assieme, utilizzare il tempo dei pasti per chiacchierare e confrontarsi, coinvolgere il bimbo nelle conversazioni...
Sempre per quanto riguarda la buona educazione a tavola, è bene che i piccoli imparino sin da subito che non si parla con la bocca piena, che non si gioca con il cibo, che non si sputa, che il cibo non fa schifo. Al limite non piace.
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