A proposito dei libri messi al bando dal Sindaco di Venezia
Ha fatto il giro del web la notizia della decisione del sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro di mettere al bando alcuni libri destinati alla primissima infanzia che trattano argomenti relativi al gender, alle relazioni familiari, all'integrazione. Abbiamo intervistato Isabella Paglia, autrice di alcuni dei libri per bambini entrati entrati nella lista nera del sindaco.
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di Alessia Altavilla La notizia che il Sindaco di Venezia, Luigi Brugnaro, così come aveva annunciato in campagna elettorale, ha messo al bando dai nidi e dalle Scuole di Infanzia comunali 46 testi, tutti destinati ai bambini, che trattano argomenti quali la famiglia, le differenze di gender, di religione e culturali, l'integrazione...., ha fatto, nei giorni scorsi, il giro del web.
Si tratta di un caso, per fortuna, isolato, sorprendente nel 2015, che crea, comunque, un precedente gravissimo. Perché mai, negli ultimi 50 anni, un rappresentante politico si era permesso di intervenire in modo così diretto nelle scelte didattiche ed educative dei bambini, passando attraverso la compilazione di una lista nera di titoli, selezionati in base a criteri assolutamente contestabili e sindacabili, ma a cui, dal prossimo anno, i piccoli che frequenteranno nidi e materne comunali, non potranno più accedere.
Le motivazioni possono essere sintetizzate così: sono i genitori a doversi occupare di educare i figli su queste cose, non la scuola. Noi non vogliamo discriminare i bambini, a casa i genitori possono farsi chiamare papà 1 e papà 2 ma io devo pensare a quella maggioranza di famiglie dove ci sono una mamma e un papà.
A questo proposito, abbiamo intervistato Isabella Paglia, autrice di libri per bambini, due dei quali comparsi proprio nella lista nera del sindaco Brugnaro. Ecco cosa ci ha detto.
Avresti mai pensato che nel 2015, in Italia, un sindaco potesse prendere una decisione come quella di bandire un elenco di titoli per bambini dalle scuole e dagli asili?
Mai, davvero. È qualcosa che odora di medioevo e ricorda prassi autoritarie che hanno visto luce soltanto nei periodi più bui della storia e delle dittature.
A essere banditi 46 titoli, 36 per la scuola di infanzia e 10 per nidi, che trattano argomenti quali 'la famiglia', le 'differenze religiose', le 'differenze di gender'. Il sindaco si è giustificato dicendo che questi argomenti devono essere appannaggio delle famiglie e non delle istituzioni scolastiche. Che significa, secondo te?
Non ho idea di cosa avesse in mente il sindaco. Non bisogna avere paura dei libri. Mai. In questi albi illustrati c'è la vita reale, ci sono tante tematiche sociali. I bambini non possono ignorare che esistono diversi tipi di famiglie, esiste l’adozione, nelle scuole c'è il bullismo, il razzismo esiste...
Qual è secondo te il compito della letteratura per l’infanzia? Oggi come ieri?
Ti rispondo citando la scrittrice italiana che più amo Bianca Pitzorno: Ciò che definisce un libro per bambini è un insieme di fattori che possono essere approssimativamente definiti come 'Il suo discorso'. Un discorso che 'interessa' il bambino, e non necessariamente l’adulto, nel suo nucleo più profondo. Che trova un’eco nella sua esperienza più interiore, nel suo sistema di valori, nei suoi sforzi, se non nel suo modo di organizzare mentalmente il significato della vita. (B.Pitzorno, Storia delle mie storie, Pratiche ed., 2002).
A prescindere dalle idee e posizioni personali, che senso ha bandire dalle scuole dei testi che, comunque, raccontano realtà di fatto con le quali i bimbi tutti i giorni vengono a contatto?
Infatti, non ha proprio senso. Bisogna pensare che i libri della 'lista nera' furono scelti da una équipe di pedagogisti e psicologi e consegnati alle scuole, dopo un corso di formazione per gli insegnanti. Dunque con estrema cautela. Sono albi illustrati destinati ai bambini dei nidi e delle materne, liberamente in vendita in tutte le librerie italiane, e dove i protagonisti sono buffi bambini, oche, orsi, topi, principesse, elefanti, gatti, famiglie, madri e padri… Con un risultato, grottesco, già finito sulla stampa straniera che strabuzza gli occhi perché sotto la scure del presunto 'gender' sono finiti ben 49 titoli delle migliori case editrici per ragazzi.
Quali dei tuoi testi sono stati banditi? Perché, secondo te?
I miei libri finiti nella “lista di prescrizione” sono: Di mamma ce n'è una sola? e Che Forza papà!, Edizioni Fatarac. In cui è veramente difficile rintracciare il fantasma del 'gender'. Sono libri che parlano dei diversi modi di arrivare in famiglia, compresa l’adozione e dei diversi tipi di papà: papà tradizionali, papà separati o single. Segno che non sono stati neppure letti, in questa ottusa 'caccia al libro pericoloso'. Difendo, tutti i libri e gli autori della lista. Sono cattolica ma alla Don Milani, i diritti civili, soprattutto dei bambini vanno difesi a spada tratta.
Scrivi un Tweet per il sindaco di Venezia in cui gli dici, in 140 caratteri, perché secondo te ha commesso un errore.
Signor Sindaco, legga i libri che ha messo al bando. Le piaceranno. Raccontano lo stare assieme, le scelte, la diversità, l'accoglienza, le famiglie che cambiano…
Che consiglio dai alle famiglie rispetto alla scelta dei libri per bambini? Come dovrebbero scegliere?
Affidandosi a siti che li recensiscono, leggendo più recensioni per farsi un idea, più punti di vista aiutano. E poi, naturalmente, consiglio ai genitori di leggere per primi i libri che propongono ai loro bimbi.
Ci dai un consiglio di lettura per l’estate? Un libro tuo e un libro di un altro autore che secondo te un bimbo dovrebbe leggere.
Un mio libro che amo moltissimo e che ha vinto il Premio di Letteratura per L’Infanzia Giacomo Giulitto, premiato dai bambini stessi è: Va bene se..., ADD Editore (va bene se hai un naso lungo, sei piccolo come una formica, sei colorato come un camaleonte, porti gli occhiali... Va bene se arrivi primo o ultimo, se sei stato adottato, se hai una famiglia tradizionale o se la tua famiglia è molto singolare... Perché non c'è un bambino e un essere umano uguale all'altro e non esistono bambini o esseri umani sbagliati…).
Se dovessi consigliare, invece, un libro non mio, eccone un altro finito nella lista nera del Sindaco di Venezia, un libro che amo da sempre e che parla di amicizia: Piccolo blu e piccolo giallo di Leo Lionni, Babalibri.
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Commento inserito da Cinzia Vidali il 17 settembre 2015 alle ore 18:36
Sono allibita! Come si può bandire un libro senza neppure averlo letto. Sono un'educatrice da 24 anni e i libri in questione sono bellissimi!
Vero è che c'è una ideologia nascente che vede il Male in ogni. Parliamo di Genere e non di Gender . Purtroppo gli omofobi si nascondono dietro notizie fasulle come quella che nelle scuole , a partire dagli asili nido, vengono imposti ai bambini libri e giochi erotici e pornografici. E assolutamente Falso! Io mi sento offesa da tali informazioni!