Allergie alimentari. Quando il cibo fa male
Le allergie alimentari rappresentano una fonte di stress emotivo e psicologico sia per i bambini che per i genitori. Sia gli uni che gli altri, infatti, si vedono costretti a rapportarsi con il cibo in modo diverso dagli altri.
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di Associazione Pollicino Ciò che differenzia un’allergia da un’intolleranza alimentare è il meccanismo alla base, che nelle allergie è immunologico, al contrario delle intolleranze. Per maggiori informazioni:
L’allergia alimentare, infatti, è una reazione patologica del sistema immunitario nei confronti di un alimento, normalmente innocuo, che viene percepito come una “minaccia”.
In alcune persone i sintomi possono essere lievi, come prurito, gonfiore delle labbra o di altri parti del corpo, eruzioni cutanee; in altre possono essere gravi, fino a scatenare una reazione da shock anafilattico.
Particolarmente emblematico è il caso di bambini che soffrono di allergie alimentari e che per questo devono seguire delle specifiche e restrittive diete che escludano gli allergeni, cioè quegli alimenti che causano le reazioni allergiche.
L’allergia alimentare, soprattutto se implica l’esclusione di molti cibi, può implicare una “fatica” in più per il bambino e la sua famiglia, poiché l’incontro con il cibo si rivela da subito difficoltoso e anche differente rispetto agli altri bambini.
La necessità di selezionare accuratamente i cibi che il bambino può mangiare e quelli che deve evitare, infatti, può esercitare una pressione sul modo in cui il piccolo si relaziona con il cibo, non permettendogli di sperimentare una convivialità ricca e variegata. Inoltre, per i bambini allergici a molti alimenti, il confronto con i compagni e le continue rinunce a cui sono costretti può comportare una forte frustrazione e un sentimento di ingiustizia, che a volte si riflette anche sui vissuti dei genitori stessi, contribuendo così indirettamente ad amplificare il disagio del figlio.
Anche per i genitori le difficoltà legate alla relazione del bambino con il cibo possono essere fonte di notevoli preoccupazioni, sia di ordine pratico sia di ordine emotivo, che possono sfociare in una vera e propria angoscia per il cibo; si pensi, ad esempio, al grande spavento legato alla prima manifestazione di reazione anafilattica, non sempre facile da superare. Anche la prescrizione medica della dieta può rappresentare un fattore stressante per i genitori, così come la necessità di offrire al proprio bambino l’esperienza del nuovo unitamente all’urgenza soggettiva di proteggerlo.
È perciò di fondamentale importanza offrire uno spazio di ascolto alla preoccupazione delle famiglie con bambini con allergie alimentari tramite un supporto psicologico che favorisca il trattamento di queste complesse e specifiche dinamiche che originano dall’allergia e dalle cure.
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