Arriva il fratellino. 5 cose da fare e 5 da non fare
Arriva il fratellino. 5 cose da fare e 5 da non fare
Per il primogenito, la nascita del fratellino, è spesso un evento traumatico che mette a rischio l'equilibrio raggiunto. Anche quando vissuto con gioia e partecipazione, difficilmente il bimbo più grande non risentirà dell'arrivo del più piccolo. Per la prima volta, non avrà più mamma e papà tutti per sé. Qualche suggerimento su come gestire l'arrivo del nuovo nato
COSA FARE QUANDO IN FAMIGLIA STA PER ARRIVARE UN SECONDO (O TERZO, QUARTO...) BAMBINO
Non mettere il bimbo (o i bimbi) più grande di fronte al fatto compiuto ma piuttosto coinvolgerli anche nel percorso di attesa e farli sentire di avere un ruolo importante.
Leggere al bambino libri sull'argomento, storie di fratelli e sorelle, fiabe basate sull'arrivo in famiglia di un nuovo bimbo e su ciò che questo comporta per tutti i componenti della famiglia.
Coinvolgere il bambino più grande nell'acquisto di vestitini e body destinati al più piccolo, nell'arredamento della cameretta, nella scelta del nome.
Dopo l'arrivo del bambino, nonostante la stanchezza e il poco tempo a disposizione dei genitori, mamma e papà devono trovare il modo di ritagliarsi uno spazio con il bimbo più grande che sia suo e solo suo. La lettura della fiaba prima della nanna. Un'ora al parco durante il pomeriggio. Il momento dell'accompagnamento a scuola o all'asilo. Qualcosa che diventi un rito di famiglia e che coinvolga solo il figlio maggiore. In questo modo sarà più facile per lui accettare la 'perdita' inevitabile dei genitori occupati a prendersi cura del piccolo.
Coinvolgere il figlio più grande nell'accudimento del piccolo, se ha voglia di farlo, insegnandogli a prendersene cura e affidandogli piccoli incarichi che non solo lo facciano sentire parte della famiglia, ma addirittura un membro indispensabile della stessa.
COSA NON FARE QUANDO IN FAMIGLIA ARRIVA UN FRATELLINO
Dire al bambino che lui è grande. Mettendolo, in questo modo, a confronto con quello più piccolo in una chiave negativa che presuppone la sua capacità di accettazione e comprensione. Un bambino di 2, 3, 4... anni non è grande. É un bambino che, da un giorno all'altro, ha perso il suo trono, la corona e lo scettro. Va capito, aiutato e guidato verso il nuovo ruolo che gli è toccato in sorte (e che ha anche dei vantaggi se mamma e papà sono in grado di metterli in luce).
Dare per scontato che il nuovo arrivato sarà simile come comportamento al primogenito e confrontare continuamente un bambino con l'altro (uno dormiva, l'altro no. Una mangiava/tanto poco, l'altro il contrario. Uno era tranquillo, l'altro no). Ciascun bambino è diverso. Ciascuno bambino svilupperà le sue attitudini personali a prescindere dagli imput forniti da genitori. E mamma e papà, per quanto si possano sforzare, non avranno mai lo stesso comportamento con i loro figli.
Tenere buono il bambino più grande con giocattoli e regali. Quello che i primogeniti vogliono, anche se non sono in grado di chiederlo, è l'amore e l'attenzione di mamma e papà. Questa è la sola cosa che i genitori devono continuare a dare a tutti i loro figli. Nei modi e nei tempi che hanno a disposizione, senza mai cessare, però, di manifestare il proprio affetto.
Bollare il primogenito come 'bambino capriccioso'. É probabile che la nascita del fratellino provochi degli scompensi. Ed è probabile che, nei primi mesi dopo l'arrivo nel bimbo, il più grande subisca delle regressioni (molti torano a bagnare il letto, non vogliono dormire da soli, si rifiutano di mangiare, piangono e strillano per un nonnulla). Mamma e papà devono metterlo in conto e attrezzarsi di santa pazienza per far fronte a una situazione che, la maggior parte delle volte, è passeggera. L'importante è non esagerare dall'altra parte e iniziare a trascurare il nuovo arrivato per compiacere il più grande che è più capace di farsi sentire. Perché anche in questo caso si passerebbe al primogenito un messaggio sbagliato.
Negare che nulla è cambiato. Papà e mamma hanno, al contrario, il dovere di spiegare al bambino che la situazione è diversa, che molte delle sue frustrazioni sono dovute al fatto che non è più il centro della loro attenzione. Che il bambino appena arrivato è un 'piccolo vampiro' che succhia tempo e risorse. Ma che crescerà, diventerà autonomo e smetterà di essere messo così al centro di ogni progetto.
Commenta questo articolo
Commento inserito da maurizio il 12 luglio 2016 alle ore 17:01
Buon giorno purtroppo quando si sceglie un nuovo patner e perché finisce l'amore ma è anche vero che nel mio caso mia, moglie quando a deciso di tradirmi lo ha fatto e basta, purtroppo si perde completamente la testa non di pensa ha i propri figli mi dispiace ma questo non è comportamento di persone normali grazie
Commento inserito da Marco il 10 luglio 2016 alle ore 20:52
Molto interessante. Io ho trovato molto utile anche un volume appena uscito, €I miei genitori si dividono. E io?€ dell'avvocato matrimonialista Armando Cecatiello e di Carlo Alfredo Clerici
psicoterapeuta e ricercatore universitario. Il libro presenta un punto di vista diverso, quello dei bambini, per affrontare la separazione anche attraverso la pratica collaborativa.
Commento inserito da silvana il 27 giugno 2016 alle ore 13:58
io dico di sì ma dalla 3/4 elementare prima è facile in più io gli regalerei un cellulare in 3 elementare senza internet ma con possibilita di chiamare/messagare le amiche
Commento inserito da nicole il 8 marzo 2015 alle ore 13:10
è vero
Commento inserito da nunu il 25 settembre 2014 alle ore 16:27
Quante fesserie basta coinvolgere i grandi non trascurando li stop
Ma perché ci complichiamo la vita a dire tutte queste frenesie
I figli per i genitori sono tutti uguali e per instinto nella norma
Estate, per un bambino, significa, soprattutto, libertà. Libertà dalla scuola, dagli impegni del pomeriggio, libertà di correre e giocare all'aria aperta. Di trasgredire, di quando in quando alle regole date. Ecco un elenco di 12 cose che, secondo noi, i piccoli dovrebbero sperimentare in questi mesi estivi.
In Inghilterra pare essere una prassi consolidata e molto usata dalle mamme. In Italia l'idea di portare in giro il bimbo 'al guinzaglio' fa storcere un po' il naso. Sono utili, quindi, o no le redinelle? E se sì, in quali casi?
Un corso di pronto soccorso chiaro, semplice e certificato per tutti. Presentato a Palazzo Marino, aggiornato secondo le nuove normative europee, torna il video I nostri bambini. Come proteggerli. Come soccorrerli.
Commento inserito da maurizio il 12 luglio 2016 alle ore 17:01
Buon giorno purtroppo quando si sceglie un nuovo patner e perché finisce l'amore ma è anche vero che nel mio caso mia, moglie quando a deciso di tradirmi lo ha fatto e basta, purtroppo si perde completamente la testa non di pensa ha i propri figli mi dispiace ma questo non è comportamento di persone normali grazie
Commento inserito da Marco il 10 luglio 2016 alle ore 20:52
Molto interessante. Io ho trovato molto utile anche un volume appena uscito, €I miei genitori si dividono. E io?€ dell'avvocato matrimonialista Armando Cecatiello e di Carlo Alfredo Clerici
psicoterapeuta e ricercatore universitario. Il libro presenta un punto di vista diverso, quello dei bambini, per affrontare la separazione anche attraverso la pratica collaborativa.
Commento inserito da silvana il 27 giugno 2016 alle ore 13:58
io dico di sì ma dalla 3/4 elementare prima è facile in più io gli regalerei un cellulare in 3 elementare senza internet ma con possibilita di chiamare/messagare le amiche
Commento inserito da nicole il 8 marzo 2015 alle ore 13:10
è vero
Commento inserito da nunu il 25 settembre 2014 alle ore 16:27
Quante fesserie basta coinvolgere i grandi non trascurando li stop
Ma perché ci complichiamo la vita a dire tutte queste frenesie
I figli per i genitori sono tutti uguali e per instinto nella norma
Si fanno sentire entrambi amati.
Leggi tutti i commenti