Salute del bambino. Non è necessario che...
Parlando di salute del bambino, ci sono comportamenti piuttosto diffusi tra i genitori ma decisamente errati. Ecco, dunque, alcune abitudini da abbandonare quando si parla di benessere dei bimbi.
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di Alessia Altavilla In tema di salute e benessere dei bambini, esistono comportamenti molto diffusi tra i genitori ma non per questo corretti e che, in un mondo ideale, sarebbe bene togliere di mezzo con veri e propri corsi di educazione alla salute, caso mai esistessero.
I pediatri, ciascuno nel loro piccolo, si battono affinché certe abitudini scorrette vengano eliminate e tentano di indicare ai neo genitori la strada più corretta da percorrere. Spesso, però, questa si rivela una battaglia persa. Alcune idee, alcuni pregiudizi, sono duri a morire.
Premesso che esistono situazioni in cui una corsa al Pronto Soccorso può salvare la vita (dei bambini e non solo), l'idea che qualunque disturbo, acciacco, rialzo febbrile... debba essere trattato all'interno di un'unità di emergenza è del tutto errata. I genitori che ricorrono al Pronto Soccorso per qualunque motivo dovrebbero rendersi conto che non solo danneggiano la Comunità intasando le strutture con problematiche che potrebbero tranquillamente essere affrontate a casa, ma non aiutano nemmeno il bambino dal momento che lo espongono al rischio di contagio con virus e batteri, la cui presenza è decisamente più elevata in certi ambienti.
Qual è, dunque, l'alternativa al Pronto Soccorso? Una telefonata al proprio pediatra di fiducia, la Guardia Medica pediatrica nei giorni di assenza del proprio medico o per le ore notturne, l'auto medicazione per i casi più comuni e facilmente riportabili a cause precise e note.
Se da un lato internet ha permesso di diffondere le informazioni in modo capillare e tra tutta la popolazione, dall'altro ha fatto sì che molti si sentissero improvvisamente in diritto (e nella facoltà) di effettuare diagnosi, con tanto di cura e rimedi annessi. Senza aprire polemiche e arrivare ai casi più estremi di disinformazione medica, purtroppo molti genitori si sentono in grado di diagnosticare le malattie dei propri figli e di scegliere anche la cura più indicata per il loro bene, senza consultare prima un medico e senza alcuna competenza in materia medica.
Questo comportamento non solo è scorretto in quanto depaupera i medici della loro professionalità ed esperienza, ma altamente pericoloso, perché fa sì che perfetti ignoranti decidano della salute e del benessere di persone non in grado di intendere e volere (i bambini).
Non ci stancheremo mai di ripeterlo. Gli antibiotici sono farmaci fondamentali in grado di salvare la vita a un essere umano, ma solo se usati nel modo corretto e quando davvero è necessario (ovvero, laddove siano presenti infezioni di tipo batterico).
No, quindi, agli antibiotici autoprescritti. No agli antibiotici quando la malattia è di natura virale. No agli antibiotici somministrati nel modo sbagliato senza rispettare dosi e tempi di somministrazione.
Il rischio di questo comportamento è rendere il bambino antibiotico-resistente, vanificando così l'effetto del farmaco quando questo diventa davvero necessario.
La febbre è il sintomo che il corpo sta combattendo per debellare un'infezione in corso. Di per sé non è una malattia. Esattamente come il vomito non è una malattia. Sono meccanismi di difesa messi in atto per contrastare virus e batteri. Molti genitori sono convinti, sbagliando, che la presenza di febbre precluda al bambino la possibilità di uscire. In realtà non è così. Il motivo per il quale, invece, un bimbo con febbre non dovrebbe essere esposto al contatto con gli altri, è per evitare che diventi un veicolo di trasmissione della malattia per cui la febbre è salita.
Se il piccolo sta bene, invece, e avete la possibilità di portarlo all'aria aperta senza contagiare altre persone, fatelo senza problemi.
Il freddo di per sé non è causa di trasmissione di virus e batteri. Al limite, ciò che potrebbe mettere a rischio la salute, sono gli sbalzi di temperatura. Nessun problema, quindi, a portare fuori i bambini anche durante la stagione fredda, lasciandoli giocare tranquillamente al parco, ai giardini o all'aperto, purché debitamente coperti e scoperti quando si entra in ambienti riscaldati.
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