Homeschooling: come funziona l'educazione domestica

La legge prevede la possibilità, per chi lo desidera, di educare in casa i bambini. Ecco come funziona l'educazione parentale e cosa la differenzia dall'istruzione tradizionale. 

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L'Homeschooling, ovvero l'educazione scolastica dei bambini presso le mura domestiche, è una scelta che centinaia di famiglie in Italia fanno ogni anno per i loro figli.
I motivi sono diversi. Tra i principali scarsa fiducia nel sistema scolastico italiano, esigenze particolari (traslochi e spostamenti frequenti, malattie che necessitano cure continue...), la convinzione che protetti nella propria casa i bimbi apprendano meglio e di più...


La legge consente di farlo. A essere obbligatoria, infatti, è l'istruzione dei bambini/ragazzi, non la frequenza scolastica.

COSA DICE LA LEGGE

La Costituzione italiana stabilisce, nell’articolo 34, che “L’istruzione inferiore, impartita per almeno otto anni, è obbligatoria e gratuita”. Questo autorizza i genitori che lo desiderano a non iscrivere i figli a scuola e a farsi carico personalmente della loro formazione visto che, tra le altre cose, l'articolo 30 affida ai genitori stessi la responsabilità dell'istruzione dei figli.
Spetta, quindi, a loro decidere dove i bambini saranno formati e secondo quali modalità e metodi.
Si parla di homeschooling, generalmente, per la fascia di età compresa tra i 6 e i 16, ossia il periodo della scuola dell'obbligo. Prima e dopo quest'età i genitori non sono tenuti a dare nessun tipo di spiegazione rispetto all'istruzione dei figli e qualsiasi decisione non deve per legge essere comunicata.

Se la scelta è libera, però, il conseguimento di un titolo di studi che abbia valore nel nostro Paese (e al di fuori di esso) prevede che tutti i bimbi privatisti sostengano ogni anno un esame che attesti effettivamente il loro livello di istruzione e che garantisca che realmente i genitorisi siano fatti carico della loro formazione.
In altre parole, l'homeschooling, senza attestato annuale, non ha alcun valore.

QUALE METODO SEGUIRE

A dire il vero, da questo punto di vista, non ci sono indicazioni. Ogni famiglia è libera di muoversi come meglio crede seguendo pedissequamente il programma ministeriale oppure spaziando tra argomenti diversi e ritmi di apprendimento differenti.
L'obiettivo finale è, comunque, che il bambino sia alla pari con i suoi compagni e sia in grado di rispondere in modo positivo all'esame di fine anno cui viene sottoposto.
Ci sono famiglie, quindi, che scelgono di rimanere sui tracciati standard per le materie considerate basilari (matematica, italiano) e di utilizzare un approccio diverso per le altre. Altre optano per la frequentazione di corsi extra-scolastici esterni (lingue straniere, musica, ginnastica) rimandando alle lezioni private solo alcune discipline. Altre ancora si limitano a seguire gli interessi del momento senza avere un programma strutturato a monte che supporti le loro scelte.

Anche l'adozione di libri di testo non è obbligatoria, ma fortemente consigliata soprattutto per le materie che richiedono un approccio progressivo alla materia (grammatica, matematica, storia...).
Così come consigliato dare al bambino delle regole giornaliere in modo che si renda conto del passaggio da una fase di pre-scolarizzazione a una di scolarizzazione.
 

 

 

 

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