La colazione dello scolaro
La scuola ha riaperto i battenti e per i bambini è tempo di ritrovare le vecchie e sane abitudini. Anche in fatto di alimentazione. Si comincia, naturalmente, dalla colazione. Per un inizio di giornata sprint.
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di Alessia Altavilla La colazione, ormai lo sanno tutti, è il pasto più importante della giornata. In particolare per chi deve affrontare lunghe ore sui libri e i banchi di scuola. Accanto a una buona dormita, infatti, è proprio il pasto del mattino ad aiutare la concentrazione e a tenere viva l’attenzione in classe. Sostenendo il bambino fino all’intervallo con la giusta dose di nutrienti (vitamine, calcio, carboidrati, zuccheri…) indispensabili per il benessere dell’organismo e della mente.
Innanzitutto, ma questa dovrebbe essere una regola valida sempre, al bando le colazioni frettolose, consumate in piedi con la cartella già in spalle e praticamente sull’uscio.
Lo spuntino di metà mattina è uno spezza fame utile sia ai grandi che ai piccini. Nella maggior parte delle scuole italiane, da qualche anno, sono state stabilite delle regole che impediscono ai genitori di infilare nelle cartelle e negli zaini dei figli enormi pezzi di focaccia unta, merendine confezionate ricche di grassi, pezzi di pizza…
Ma cosa non deve mancare sulla tavola degli studenti subito dopo il risveglio?
LA COLAZIONE MODELLO DELLO SCOLARO
La colazione è un pasto a tutti gli effetti. E come tale deve essere impostato e “imposto” ai bimbi.
Il consiglio, quindi, è di apparecchiare la tavola e dedicare alla colazione almeno venti minuti tutte le mattine. Minuti che potranno essere utilizzati per chiacchierare in famiglia, organizzare la giornata, rendersi conto degli impegni di tutti, comprendere le esigenze e le paure di ciascuno.
Per molti è, naturalmente, una fatica. La mattina, è noto, si è sempre di fretta e molti bambini faticano a svegliarsi. In tal caso, anticipate la sveglia di qualche minuto. Sebbene possa sembrare terribile, alla lunga questa abitudine si rivelerà salutare per tutta la famiglia.
Dal punto di vista nutrizionale, invece, la colazione dovrebbe fornire il 20% del fabbisogno giornaliero e dovrebbe includere zuccheri, vitamine, carboidrati, proteine e fibre. Il tutto sapientemente mixato nelle giuste proporzioni.
Un esempio di buona colazione dovrebbe, dunque, includere: una tazza di latte (o un vasetto di yogurt) eventualmente addolciti con un cucchiaino di miele (da preferire allo zucchero dal momento che contiene anche sali minerali quali ferro, calcio e fosforo), una razione di cereali ricchi di fibre (in alternativa potrebbe andar bene anche una fetta di pane con un cucchiaio di marmellata o due fette biscottate sempre con marmellata. Da evitare, invece, brioche, merendine, biscotti troppo dolci… eccessivamente ricchi di zuccheri e grassi), una spremuta o frullato di frutta o una coppetta di macedonia fresca.
Un menu di questo tipo garantisce al bambino tutto il nutrimento necessario per affrontare la giornata, senza appesantirlo e senza un eccessivo sbilanciamento verso grassi e zuccheri.
Una volta alla settimana, meglio nel weekend, si può proporre al piccolo un uovo sodo strapazzato, cotto senza grassi aggiunti in una padella antiaderente.
…. DA NON DIMENTICARE LO SPUNTINO DELLE 11.00
Il consiglio è quello di dare al bambino un frutto, facendogli scegliere quello che preferisce, già lavato e sbucciato e tagliato a pezzetti a mo’ di macedonia o il classico pacchetto di crackers. Vanno bene anche fette di riso, un piccolo panino con prosciutto crudo o cotto o una fettina sottile di formaggio, un pezzetto di Parmigiano Reggiano…
Insomma, qualunque cosa aiuti il bimbo ad arrivare all’ora di pranzo senza, però, rovinargli l’appetito.
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