Si torna sui banchi di scuola

Anche quest’anno le vacanze per tutti i bambini e/o ragazzi stanno volgendo al termine, si abbandonano i luoghi di gaie spensieratezze per far ritorno alla routine quotidiana scandita dai ritmi scolastici

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C’è chi affronterà momenti di passaggio molto importanti e delicati, momenti significativi anche per chi vive accanto a questi bambini/e o ragazzi/e: il passaggio dall’asilo nido alla scuola materna, il salto dalla scuola materna alla prima classe elementare, il limbo critico dalla scuola elementare alla scuola media, il grande momento decisionale dalle scuole medie alle classi superiori ed in ultimo il passo verso l’autentica maturità e responsabilità, dalle superiori all’intenso, impegnativo, ma anche progettuale e passionario incontro con il mondo universitario.
Sono passaggi obbligatori per crescere, connessi inevitabilmente all’elemento del rischio, ma anche portatori di grandi cambiamenti, scoperte, incontri sia belli che brutti; ma comunque facenti parte del bagaglio della biografia di ciascuno, sulla quale lasceranno tracce indelebili.
Per questo motivo lo Spazio Eterotopico tiene in grande considerazione questi passaggi, considerandoli “tasselli critici” di cui si compone la nostra storia di bambini, di ragazzi o di genitori, nonni, insegnanti, figure di accudimento impegnati ad affiancare i più giovani in queste fasi cruciali della vita.


C’è poi chi non si vedrà coinvolto in uno di questi “passaggi cruciali”, ma dovrà comunque riadattarsi ad un ritmo di vita diverso da quello che aveva assunto per circa tre mesi.
Ricomincerà a suonare la sveglia alla mattina presto, si dovranno trascorrere parecchie ore seduti con la mente vivacemente pronta ad assimilare le parole pronunciate dagli insegnanti, si tornerà a dedicare molte ore del pomeriggio allo studio individuale e alla sera il momento di coricarsi arriverà prima, per essere mentalmente e fisicamente tonici il giorno successivo.

Tra pochi giorni inizierà un nuovo anno di studio, di fatiche, di impegni, ma anche di soddisfazioni e di passi importanti verso la maturità.

Lo psicoanalista lacaniano Massimo Recalcati in più di un’occasione ha fatto riferimento all’espressione “un’ora di lezione”.
A cosa pensiamo ascoltando queste poche parole? A quante ore di lezione avremo assistito, dopo un intero ciclo scolastico? Forse talmente tante da non riuscire a calcolarle con esattezza.
Ma quante tra le ore di “ istruzione scolastica” possono essere denominate “ore di lezione”?
Operando questa sottile, ma essenziale differenza cominceremo a ricordare poche ore di lezione o forse soltanto l’ora di quel professore che ha spalancato, con la sola forza delle sue parole e della sua testimonianza di vita, le finestre dei nostri occhi da sempre alla ricerca di quello che potesse dare un senso all’esistenza.
Di quell’ora di lezione non potremo mai scordarcene, per alcuni questo incontro arriva soltanto alla fine del ciclo scolastico: con l’ingresso nel mondo universitario, per altri avrà il volto di un professore delle scuole medie, per altri ancora avrà gli occhi trasparenti di quel professore delle superiori; per altri non avverrà neppure all’interno dell’universo scolastico, ma sarà contenuto nelle parole di quel capo scout, dell’ allenatore sportivo, del formatore del corso di volontariato.
Quello che resterà indelebile nelle menti e nei cuori, a distanza di tanti anni, sarà “quell’ ora di lezione”, quell’incontro con quel professore/professoressa così appassionati alla loro materia, che con la loro testimonianza hanno aperto mondi dei quali fino a quel momento ignoravamo l’esistenza, facendoci sognare universi migliori dei quali potevamo esserne gli artefici: mettendo a frutto i nostri talenti, le nostre risorse, le nostre possibilità.
Avevamo grandi potenzialità, ma fino a “quell’ora di lezione” non riuscivamo ad immaginare, a sognare, a desiderare, a progettare, ad amare e non eravamo pronti ad” avventurarci” per le vie della vita assumendone anche i rischi.
Buon inizio a tutti, con l’augurio di incontrare in questo nuovo anno scolastico “quell’ora di lezione” così preziosa….
 

 

 

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