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Per chi è la festa?

Quando organizzate la festa di compleanno per il bambino, con tanti invitati, la torta, i giochi, lo scambio dei regali…, siete davvero sicure che lui ne sia davvero felice? Che sia davvero ciò che vuole?

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Per chi è la festa?



Avete organizzato tutto. Prenotato il locale, preparato i biglietti di invito, telefonato a 100 mamme di 100 bambini per confermare l’invito, ordinato quintali di pasticcini, salatini, torte, rintracciato l’animatore più conosciuto e bravo di cui siete riuscite a trovare il recapito, organizzato i giochi di intrattenimento, comprato i regalini di distribuire a fine festa a tutti i presenti…, insomma, è da mesi che lavorate per una festa di compleanno perfetta e, nonostante questo, vostro figlio non vi sembra soddisfatto. Non dice nulla, non commenta, ma non leggete nei suoi occhi quell’entusiasmo e quella gratitudine che vi aspettereste dopo tanta fatica. Come mai? Cosa c’è che non va? Per quali assurdi e arcano motivi non sembra mai contento?

Ebbene, se vi trovate di fronte a una situazione simile (che è molto meno strana di quanto si possa pensare), fermatevi un attimo. Forse non ci avete neppure pensato, ma prima di mettere in moto il meccanismo, prima di partire in quinta con i preparativi per la festa, avete chiesto al festeggiato cosa ne pensa? Quali sono i suoi desideri? In che modo gli piacerebbe trascorrere il giorno del suo compleanno?
Probabilmente no. I genitori sono sempre convinti che ai bambini faccia sempre piacere prendere parte a una festa, abbuffarsi di dolci, spacchettare doni e regali (questo, per lo più, è abbastanza vero), essere circondati da tutti gli amici e i compagni accorsi appositamente per omaggiare loro. In realtà, non è sempre così. Anzi, spesso è vero proprio il contrario.



Per i bimbi molto piccoli (sotto ai 3 anni) i giorni sono tutti uguali e non capiscono perfettamente cosa voglia dire compleanno. In particolare per il compimento del primo anno di età, party in grande stile con più di venti invitati sono assolutamente sconsigliati e controproducenti. Riceviamo, invece, centinaia di mail di mamme che ci chiedono cosa possono organizzare per la festa del piccino, dove affittare una sala, quali giochi proporre… E tutte le volte noi rispondiamo nello stesso modo: meglio una festicciola in famiglia con papà, mamma, fratellini, nonni, zii e cuginetti, alla confusione di una vera e propria festa di compleanno. Il piccolo non ne trarrebbe alcun tipo di beneficio e non gli rimarrebbe alcun ricordo della cosa se non vecchie foto sbiadite di un evento in cui lui era solo un accessorio.

Per i bambini più grandicelli le cose sono diverse: ciascuno ha il suo carattere e, probabilmente, per molti una festa in ludoteca con tutti i compagni e tutti gli amici è il coronamento di un sogno. Per altri, però, potrebbe non essere così: forse preferirebbero qualcosa di diverso, un pomeriggio con gli amichetti più intimi, una giornata insieme a mamma e papà, una serata al cinema e poi a mangiare una pizza.
Provate a fare un’indagine e scoprirete che ai party in grande stile spesso tengono più i genitori che i piccini.

Il giorno del suo compleanno dovrebbe essere speciale per un bimbo. Dovrebbe essere il giorno in cui davvero può chiedere, chiaramente nei limiti del possibile, che i suoi desideri vengano esauditi. Le feste con tanti invitati, giochi, torte, animatori…, costano e costano parecchio. Se oltretutto non sono neppure in grado di rendere felice colui che maggiormente dovrebbe beneficiarne, che senso hanno? Non sarebbe meglio spendere gli stessi soldi in modo diverso, più costruttivo? Le alternative esistono e, comunque, interpellando direttamente il festeggiato non sarà difficile capire cosa gli piacerebbe fare. Potreste regalargli una domenica allo stadio, una giornata al parco divertimenti, un weekend in montagna con la famiglia…

Prima di prendere qualsiasi decisione, perciò, su come festeggiare il suo compleanno, parlatene con lui: quanti amichetti vuoi invitare? Chi sono? Cosa ti piacerebbe fare con loro? Preferisci una festa tradizionale o vuoi che pensiamo insieme a qualcosa di diverso?… Se, poi, le richieste del piccolo sono esaudibili, non pensateci due volte. Non siete voi i festeggiati e non è giusto nascondere i propri sensi di colpa (non sono mai casa, lavoro sempre, passa tutto il tempo da solo o con la baby sitter…) o le proprie velleità dietro all’organizzazione delle sua festa.

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  • Commento inserito da mercedes il 7 marzo 2009 alle ore 09:31

    concordo grazie!!!

  • Commento inserito da Alessia il 28 novembre 2008 alle ore 15:50

    Le cose più gradite sono le più semplici,concordo pienamente con voi.

  • Commento inserito da antonella il 13 novembre 2008 alle ore 15:37

    verissimo ...!

  • Commento inserito da MARILENA il 7 novembre 2008 alle ore 13:04

    GRAZIE......

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