Allergie: genetica e svezzamento

Allergie alimentari: spesso un problema genetico. Talvolta il risultato di uno svezzamento sbagliato e frettoloso.

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Allergici si nasce (un bambino nato da una coppia di genitori allergici ha l'80% di possibilità di ereditare le medesime allergie di mamma e papà), ma lo si diventa anche: ambienti eccessivamente inquinati possono scatenare allergie di tipo respiratorio, un'alimentazione sbagliata potrebbe essere la causa di intolleranze alimentari e così via. E a questo proposito, forse non tutti sanno che è proprio nel corso del primo anno di vita del neonato che si decide il suo futuro (di persona allergica oppure no) soprattutto per quanto riguarda le cosiddette allergie alimentari.
Per questo motivo, come è molto importante porre particolare attenzione all'ambiente in cui il piccolo vive (evitando di esporlo eccessivamente ad ambienti inquinati e fumosi), è fondamentale anche usare una notevole cautela nel momento dello svezzamento nell'introduzione dei diversi alimenti, consultando spesso il pediatra per conoscere il suo punto di vista e rispettando l'età del bimbo e lo sviluppo del suo apparato gastrointestinale.

Il consiglio generale è quello di cominciare sempre lo svezzamento con gli alimenti considerati generalmente meno allergizzanti: brodo di verdure (carote, patate, lattuga), crema di riso, carni bianche (coniglio e tacchino) e agnello, olio extra-vergine d'oliva, mele e pere, latte materno (i bambini allattati al seno sono meno esposti al rischio di allergie e intolleranze rispetto agli altri) o ipoallergenico (per il latte vaccino è meglio aspettare almeno fino al 12° mese di vita del piccolo).


Per tutto il primo anno, andrebbero evitati il bianco d'uovo (il tuorlo può essere introdotto a partire dal 7°/8° mese), i cereali ricchi di glutine, i pomodori e gli agrumi. Per tutti i cibi, poi, occorre controllare sempre che la loro freschezza e genuinità e il fatto che siano privi di conservanti e additivi, mal tollerati dallo stomaco dei bimbi più piccoli.

Se possibile, ercate di ritardare lo svezzamento fino al 6° mese, introducendo per gradi gli alimenti in modo da dare al bambino la possibilità di abituarsi alla novità e per rendervi conto di volta in volta di quella che è la reazione dell'organismo al nuovo cibo inserito nella dieta del piccolo: coliche gassose, diarrea, comparsa di macchioline rosse sulla pelle, eruzioni cutanee di vario tipo, stitichezza... vi serviranno per mettervi in guardia verso l'uno o l'altro alimento e possibili reazioni allergiche nei suoi confronti. La visita pediatrica mensile di controllo vi fornirà ulteriori informazioni circa il grado di assorbimento da parte dell'organismo del bambino verso le varie sostanze nutritive che gli avrete fornito fino a quel momento e vi permetterà di scoprire eventuali intolleranze alimentari o allergie. Se il bambino è sano, cresce regolarmente, ha una 'vita intestinale' regolare non dovrebbero esserci problemi di alcun tipo e non dovrete preoccuparvi. Non che le allergie non possano fare la loro comparsa in seguito, nell'età della scuola o durante l'adolescenza, ma potrete stare tranquille di avere gettato le basi per un'alimentazione corretta.



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