SIDS: prevenzione in Toscana

Grazie alla campagna promossa dalla Regione Toscana, il 71% delle neomamme conosce le tre regole per prevenire la morte in culla.

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SIDS è un acronimo e sta per Sudden Infant Death Sindrome, Sindrome di Morte Improvvisa del neonato. Tradotto in linguaggio comune: morte in culla.
Il problema, che colpisce un bimbo ogni mille sotto l'anno di vita, ha cause non ancora del tutto accertate. Quello che si sa è che i primi tre mesi di vita sono quelli maggiormente a rischio (il 90% dei casi sono concentrati in questa fase di età) soprattutto per i maschietti che sembrerebbero essere più esposti delle femminucce alla sindrome. Inoltre, pare che esista una certa predisposizione e che i bimbi nati prematuramente o sotto peso al momento della nascita abbiano maggiori probabilità rispetto agli altri di esserne colpiti.
A parte questo, sono stati analizzati alcuni comportamenti e sono state stabilite una serie di regole che sembrerebbero prevenire la SIDS.


La campagna preventiva, che nei Paesi anglosassoni dove il problema è fortemente sentito ha ormai una diffusione capillare condizionando il comportamento dei genitori, è l'arma utilizzata da Associazioni e strutture pubbliche per dare alle neomamme e ai neopapà maggiori informazioni sulla morte in culla e sulle possibili cause che potrebbero determinarla.
A questo proposito, la Regione Toscana ha avviato a fine 2004 una campagna di riduzione del rischio di SIDS diffondendo in 27 Punti Nascita, ambulatori di pediatria, centri vaccinazione e corsi di preparazione al parto, 200.000 opuscoli informativi dal titolo Per loro è meglio così. Dopo circa un anno e mezzo, secondo quanto emerso dall'indagine sostenuta dall'Associazione Genitori ed effettuata dall'ARS (Agenzia Regionale di Sanità) in collaborazione con l'UO di Epidemiologia dell'Ospedale Pediatrico Meyer, il 71% della mamme coinvolte conosce e applica quelle che sono considerate le tre regole d'oro che riducono il rischio della morte improvvisa del lattante durante le ore del sonno.


 
  1. Sulla schiena è meglio: è stato accertato che la posizione prona (a pancia in giù) e quella laterale durante il sonno siano molto più pericolose rispetto alla posizione supina (a pancia in su). Studi rigorosi, infatti, condotti negli Stati Uniti, Francia, Olanda, Inghilterra, Nuova Zelanda, Australia e Norvegia, hanno dimostrato una diminuzione notevole (fino al 50%-70%) di casi di morte per SIDS in seguito alla diffusione della pratica di porre i piccoli a pancia in su durante la nanna.
  2. Non oltre i 20°: un eccesso di coperte, lenzuola, vestitini… e una temperatura superiore ai 18/20° durante la stagione invernale sono stati associati ad alcuni casi di morte in culla. Il bambino dovrebbe essere collocato nel suo lettino su un materasso rigido e senza cuscino, le coperte non dovrebbero coprire la testa del piccolo e i piedini dovrebbero toccare il fondo della culla per evitare che durante il sonno il bimbo possa scivolare sotto alle lenzuola.
  3. No smoking!: il fumo in gravidanza e il fumo passivo cui può essere stato sottoposto il neonato nel corso della giornata sono stati spesso associati a casi di morte in culla. Assolutamente vietato, quindi, fumare durante i 9 mesi di gestazione e nella stanza dove il neonato dorme e riposa.

 

Di grande utilità, quindi, la campagna che la Regione Toscana ha promosso: è aumentato il numero delle mamme che possiedono informazioni precise sul problema (71% contro il 55% della precedente rilevazione). Il 38% dei genitori rispetto al 29% del 2005 fa dormire il proprio bambino in posizione supina. In un anno si sono modificate le abitudini delle mamme e dei papà rispetto alle conseguenze che queste potrebbero avere sulla salute del piccolo (temperatura in casa, fumo…).
Nei prossimi mesi la campagna informativa proseguirà ponendo l'accento sull'utilizzo del succhiotto che ridurrebbe il rischio di SIDS e sull'abitudine sbagliata di far dormire il bambino nel lettone tra mamma e papà.

Per maggiori informazioni sull'argomento è possibile consultare il sito dell'Associazione Semi per la SIDS oppure il sito dell'Ospedale Pediatrico Meyer.

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