A proposito di uova
Protagoniste della Pasqua, le uova sono un alimento basilare nell'alimentazione del bambino. Le nuove linee guida dell'OMS, tra l'altro, ne prevedono un inserimento precoce già a partire dagli 8 mesi.
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di Alessia Altavilla L’uovo riveste un ruolo fondamentale nella piramide alimentare proprio per il suo alto valore nutritivo: poche calorie, un’elevata presenza di proteine (tanto da essere preso come unità di misura per tutte le altre “proteine animali”), una giusta quantità di grassi e una buona dose di vitamine e sali minerali.
L’uovo ha proprietà nutritive diverse a seconda che si tratti di tuorlo o di albume. Il primo, infatti, è molto ricco di grassi minerali e vitamine; il secondo (il cosiddetto “bianco d’uovo”) è privo di grassi ma contiene numerose proteine nobili. E sono proprio queste ultime che, se date troppo presto al bambino, possono scatenare fenomeni di intolleranza e allergia. È bene, dunque, che il piccolo assaggi l’uovo, nelle sue due componenti, in momenti diversi della sua vita: il tuorlo, a piccole dosi da aggiungere alla solita pappa, già a partire dall’8° mese; l’albume, non prima dell’anno quando il suo apparato gastrointestinale è meno vulnerabile e in grado di assimilarne le sostanze nutritive senza problemi. Da sapere anche, e questo vale sia per grandi che per piccini, che il colesterolo tanto demonizzato, si trova nel tuorlo, mentre l’albume ne è privo. Per quanto concerne la preparazione, per i bimbi così piccoli l’uovo alla coque è sicuramente il più digeribile.
Per evitare problemi di qualunque tipo all’apparato digestivo, è bene che le uova siano sempre freschissime. Per legge, su ciascun guscio deve essere indicata la data entro cui è preferibile consumare le uova (di solito 28 giorni dopo la data di deposizione delle stesse). In attesa di consumo, vanno conservate in frigorifero possibilmente nel loro contenitore di imballaggio poiché i vani nello sportello del frigo sono difficili da pulire e potrebbero diventare ricettacolo per virus e batteri. Inoltre, per capire se un uovo è fresco oppure no, è possibile ricorrere a metodi, diciamo così “empirici”:
Il metodo di cottura migliore è alla coque (l’albume, ben cotto, è più digeribile; il tuorlo è fluido e mantiene tutte le sue proprietà nutritive). Per chi ama le uova al tegamino (di solito le preferite dai bimbi) è importante non friggere con troppi grassi che andrebbero ad aggiungersi in quelli già presenti nel tuorlo. L’uovo crudo, invece, che una volta era considerato un vero toccasana per l’alimentazione dei più piccoli, oltre a poter diventare un veicolo privilegiato per la salmonellosi, è poco digeribile.
Se il bimbo è intollerante alle uova, cercate di limitare se non di eliminare del tutto dalla sua dieta, creme, maionese, salse, biscotti e pasta all’uovo, polpettoni e polpette e tutto ciò che nell’impasto richiede la presenza dell’uovo.
Nonostante questo, l’uovo è purtroppo spesso oggetto di innumerevoli critiche e ingiustificati pregiudizi che lo relegano a un ruolo di secondo piano e addirittura lo fanno scomparire dalla tavola delle famiglie.
In particolare per quanto riguarda l’alimentazione dei bambini, non sono pochi coloro che lo ritengono responsabile dell’insorgere di allergie e intolleranze (e anche in materia vige sovrana la disinformazione) o la causa di problemi intestinali e inspiegabili “mal di pancia”.
Ecco perché è importante, a proposito di uova, dare qualche indicazione generale e sfatare qualche “mito” assolutamente privo di fondamento.
L’uovo ai bimbi piccolissimi…
Uova sempre freschissime…
Parlando di cottura
In caso di allergie…
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Commento inserito da Denise il 20 febbraio 2018 alle ore 18:51
Ecco cosa dice a riguardo la SIAIP (Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica):
"Un ulteriore studio pubblicato su Pediatrics nel 2010 effettuato su 994 bambini, analizzando i dati di uno studio di coorte prospettico condotto dalla nascita (the Finnish Type 1 Diabetes Prediction and Prevention nutrition study) ha documentato che la ritardata introduzione di alimenti quali pesce (> 8,2 mesi) ed uovo (> 10,5 mesi) era associata ad un aumentato rischio di allergia alimentare e respiratoria all’età di 5 anni; in parti- colare, l’introduzione ritardata dell’uovo aumentava il rischio di allergia all’uovo.
Non ci sono inoltre evidenze che la ritardata introduzione degli alimenti oltre i 6 mesi abbia un effetto protettivo sullo sviluppo di malattie allergiche, e questo vale anche per gli alimenti considerati altamente allergizzanti quali pesce, uova e arachidi. Inoltre, per i lattanti dopo il sesto mese di età, non ci sono dati per consigliare alcuna raccomandazione dietetica preventiva.
Anche le recenti Linee guida sull’allergia alimentare del National Institutes of Health (NIH) raccomandano di non rimandare oltre il 6º mese l’introduzione degli alimenti solidi, compresi quelli allergizzanti, ed anche nei bambini a rischio allergico (Tab. I)."
Da: http://www.siaip.it/upload/riap/1484_Quando%20inserire%20gli%20alimenti.dal%20passato%20a%20oggi.pdf
Commento inserito da Milena il 14 luglio 2016 alle ore 13:22
Buongiorno volevo porre un quesito in merito all'inserimento dell'uovo nell'alimentazione di un bambino....
Io ho un bimbo di 17 mesi,a cui provai a dare l'uovo intorno al 10 mese,che però gli diede qlke piccolo fastidio(feci morbide,pelle arrossata in viso),insieme con la pediatra decidemmo quindi di riproporlo più avanti senza fretta!
Ora mio figlio ha 17 mesi....suppongo sia il caso di iniziare,sapreste darmi qualche consiglio su come farlo?
(La pastina all'uovo l'ho gia iniziata senza particolari fastidi) grazie.Milena