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Bambini bilingue: quali problemi?

La dottoressa Cristina Savatteri ci parla di bilinguismo, modalità di apprendimento della lingua e problematiche legate alla sinfonia plurilingue vissuta dai bambini che crescono in famiglie bilingue.

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Bambini bilingue: quali problemi?



Recita una poesia lappone anonima niente perdura così a lungo nelle nostre anime come la lingua che ereditiamo. Libera i nostri pensieri, apre lo spirito e addolcisce le nostre vite.
In un mondo globalizzato in cui la continua mobilità, la velocità comunicativa, hanno modificato radicalmente la comunicazione rendendola più’ complessa, fluida e ricca, la sensazione è quella di vivere in una Torre di Babele.
Da qui nasce la necessità di conoscere e capire sempre più linguaggi e, quando è possibile, di parlare più lingue, passando dall'una all'atra senza sforzi.



Ai bambini bilingue, sempre più numerosi anche in Italia, quest'operazione risulta naturale.

Il fenomeno del bilinguismo infantile, dovuto all'immigrazione, alla presenza di coppie miste..., è ricco e sfaccettato e molto interessante da studiare. Se secondo alcuni il bilinguismo apre la mente e consente ai piccoli di apprendere facilmente due lingue in modo naturale, per altri rappresenta un'ulteriore difficoltà di apprendimento per i bimbi.
In Italia son pochissime le ricerche a tal proposito. Personalmente condivido la posizione espressa nel testo Contento ed altri:
E’ importante comprendere che il fenomeno del bilinguismo non è, di per sé, positivo o negativo. Sarà l’insieme delle caratteristiche di questo processo, cognitivo, affettivo, sociale e culturale che renderà il bilinguismo un vantaggio o uno svantaggio per il soggetto. (Contento ed altri, 2010).

Mi soffermo sull’aspetto affettivo del linguaggio. Le ricerche innatiste, inoltre, dimostrano che i bambini già a pochissimi mesi dopo la nascita, sono attenti sia alla voce della mamma che a quella di un’estranea. Se, però, si legge un testo al contrario, situazione che rende impossibile un’intonazione naturale, i bambini non mostrano interesse. Di contro Piaget e Vygotsky evidenziano una forte interdipendenza del pensiero e del linguaggio. In altre parole, i bambini bilingui hanno un modo diverso di percepire la realtà. Inoltre ci sono varie forme di bilinguismo:
  • simultaneo, si parla in maniera parallela due lingue in famiglia;
  • consecutivo, si parlano in tempi e modalità diverse due lingue;
  • tardivo si apprende dopo l’infanzia la seconda lingua


Tra le difficoltà segnalate dalle famiglie bilingue, una delle principali riguarda il ritardo spesso sviluppato dal bambino nel parlare.
Dalla mia esperienza, spesso il ritardo è solo provvisorio e si risolve definitivamente intorno ai 4/5 anni.
Un altro problema riguarda la confusione tra le lingue. Si tratta, però, di un problema temporaneo, che interessa le prime fasi dell'apprendimento di una lingua, quando il vocabolario è limitato e i bambini attingono dall’una o dall’altra lingua indifferentemente per riempire i vuoti di conoscenza.
Non si tratta, quindi, di una confusione reale, quanto piuttosto di uno stratagemma per riuscire a comunicare anche quando il linguaggio non è ancora molto sviluppato. Questa fase viene naturalmente superata man mano che le proprietà linguistiche di ciascuna lingua aumentano.
La separazione tra i due sistemi linguistici avviene in media tra i 2 e 3 anni di età.
Ecco queste sono alcuni elementi di un fenomeno complesso e in continuo cambiamento.
I genitori cercano di venire incontro a questa situazione cercano scuole bilingue, libri e supporti tecnologici avanzati.

Portare avanti una educazione bilingue non in maniera assolutistica, ma valutare con specialisti come avviene il processo di acquisizione delle lingue, senza pregiudizi e falsi miti. Non bisogna, poi, dimenticare che ogni famiglia è unica, non c’è un metodo, ognuno deve trovare il ritmo e l’armonia della propria “sinfonia plurilingue”, espressione che a mio parer è esplicativa della condizione di questi bambini bilingui.

La dottoressa Cristina Savatteri, psicologa e psicoterapeuta, lavora con i bambini e le loro famiglie con particolare attenzioni per le problematiche riguardanti lo sviluppo e i percorsi di crescita, i disturbi dell'apprendimento, i disagi emotivi e le difficoltà  di crescita.
Per maggiori informazioni o per fissare eventuali appuntamenti é possibile contattarla all'indirizzo cristisavaATlibero.it

 

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  • Commento inserito da Pippo il 14 novembre 2021 alle ore 21:05

    I miei genitori fra loro parlavano solo in siciliano, a me si rivolgevano esclusivamente in italiano. Da adolescente ho imparato a parlare in siciliano per strada, ma pur comprendendolo perfettamente e'stato difficile come imparare a parlare una lingua straniera. Oggi sono bilingue, ma posso affermare che fin da piccolissimo non ho mai fatto confusione fra le due lingue e ho imparato a parlare senza incertezze distinguendo perfettamente.

  • Commento inserito da Maria il 30 settembre 2019 alle ore 14:43

    Salve mi chiamo Maria ,ho letto l’articolo,e mi riff orzata mentalmente,sto passando un periodo difficile ,perché mio figlio e trilingue,come posso far capire a maestre e qualche gente ,che mio figlio none malato di mente e che trilingue

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