La prima febbre

La prima febbre del bambino rappresenta per la maggior parte dei genitori un evento traumatico. Ecco alcuni consigliutili per non trovarsi impreparati quando succede.

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La prima febbre



La prima febbre del bambino, che si manifesta generalmente entro l’anno e spesso in coincidenza con le prime uscite pubbliche del piccolo (ingresso al nido, frequentazione di parchi e piscine, presenza di un fratellino maggiore in casa…), 
Le cause sono svariate. In generale, però, si tratta di una reazione dell’organismo quando viene aggredito da virus o batteri in modo da rendere più difficoltosa il loro sviluppo. Una reazione naturale, insomma. E quasi auspicabile.

Il problema è che i genitori si trovano per la prima volta di fronte a uno stato di malessere del bimbo senza che nessuno abbia spiegato loro che cosa fare. 


 
COME SI MISURA

La febbre va misurata sempre con un termometro e non basandosi sulla percezione o meno di calore al tatto.


La temperatura interna, che si misura facilmente in pochi minuti per via rettale o auricolare con i nuovi strumenti a disposizione, è mediamente 1/2 grado più elevata di quella esterna (ascellare o cutanea) anche se in caso di diarrea o infiammazioni anali potrebbe, però, risultare alterata. Per i bimbi più piccini è preferibile questo tipo di misurazione. Anche perché il risultato è più preciso e immediato.

I termometri: 

 

Il termometro pediatrico: è il classico termometro in vetro dotato di una colonnina contenente un liquido (i nuovi termometri, per legge, non possono avere mercurio) che sale fino a indicare la temperatura esatta. Può essere utilizzato sia per via ascellare che rettale ed è molto preciso. Unico inconveniente, non essendo infrangibile, che può rompersi facilmente.
Termometro digitale elettronico a cristalli liquidi: anch’esso utilizzabile per via rettale o ascellare, si avvale di un segnale acustico quando sul display appare la temperatura. È facile da utilizzare, preciso e resistente anche in caso di colpi o cadute.
Auricolare: si utilizza appoggiandolo al canale auricolare per determinare così la temperatura interna. È facile da usare e resistente. Ma non molto preciso. Inoltre, ha un costo elevato.
Cutaneo: è sufficiente appoggiarlo sulla pelle perché rilevi la temperatura. È comodo e veloce. Ma costoso e non sempre preciso (può andar bene per quando si è in giro. O in vacanza. O da portare con sé in borsa).
A infrarossi: rileva la temperatura esterna in pochi secondo appoggiandolo sulla fronte del bambino. Occorre, però, tararlo, posizionarlo nel modo corretto e attendere qualche minuto prima di riutilizzarlo in caso qualcosa sia andato storto. Tra gli apparecchi per la misurazione esterna, quindi, è il meno indicato.

 

 
PRIMA DI CHIAMARE IL PEDIATRA

Sebbene sia difficile convincere un genitore che si trova di fronte alla prima febbre del bambino ad attendere qualche ora prima di chiamare il pediatra, sarebbe questo l’atteggiamento corretto da assumere per avere chiara la situazione. Dopo la prima misurazione, infatti, l’osservazione del comportamento del piccolo è fondamentale per aiutare il dottore a fare una diagnosi:
      

 

  • Appare stanco e apatico? Oppure gioca ed è vivace come sempre?
  • Mangia? Oppure non ha appetito e rifiuta anche i liquidi?
  • Oltre alla febbre, presenta altri sintomi (tosse, fatica a respirare, mal di orecchi, diarrea…)?
  • Piange e si lamenta?
  • Sono apparse macchie sulla pelle?
    Il medico va interpellato se la febbre persiste per più di 24 ore nonostante la somministrazione di uno sciroppo antipiretico, se il bambino ha pochi mesi di vita, se sono presenti altri disturbi, se è molto elevata.

     
    CONSIGLI E PRIME CURE

    I farmaci antifebbrili (per i bambini consigliato il paracetamolo) andrebbero somministrati solo se la febbre è causa di disagio e supera i 38° esterni. Altrimenti, meglio aspettare che la malattia faccia il suo decorso somministrando, eventualmente su consiglio medico, farmaci specifici per alleviare altri eventuali disturbi annessi.
    Bevande calde (acqua, tè, camomilla…) sono consigliati e anzi d’obbligo se il bimbo suda molto, vomita o ha diarrea.
    Evitate, comunque, di coprirlo eccessivamente e non obbligatelo a mangiare se non ne ha voglia. Piuttosto offrite gli piccoli pasti leggeri.

     

 

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