Telecamere obbligatorie all'asilo: ora è legge
Finalmente diventato legge l'obbligo di telecamere di videosorveglianza negli asili nidi, nelle scuole di infanzia, nei luoghi per minori e negli ospizi. Cosa ne pensate?
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di Alessia Altavilla
Con un emendamento al Decreto Sblocca Cantieri introdotto qualche settimna fa in Senato e firmato dai senatori di quasi tutti gli schieramenti politici, diventa obbligatoria l'installazione di telecamere di videosorveglianza a circuito chiuso all'interno delle aule di nidi, scuole di infanzia, centri di recupero per minori e ospizi.
Il decreto, che dovrà essere convertito in Legge entro il 17 giugno con il voto della Camera, prevede anche un finanziamento per i Comuni che dovranno adeguarsi alla normativa, comprensivo dell'acquisto delle apparecchiature e dell'installazione delle stesse all'interno delle strutture (5 milioni di euro per il 2019 e 15 milioni all'anno a partire dal 2020 fino al 2024).
All'interno del testo, è presente anche un piano per le ispezioni straordinarie, che si aggiunge alla definizione di linee guida degli accessi per i controlli durante l’intero arco della giornata.
A questo proposito, l'emendamento è piuttosto chiaro anche nel garantire la privacy di tutte le persone coinvolte: le immagini prodotte, infatti, non potranno essere visionate da chiunque, ma solo da un magistrato e dalle forze di polizia.
Da anni si parte dell'opportunità di 'proteggere' le persone più fragili attraverso un sistema di controllo visivo che, pur nel rispetto totale della loro privacy, garantisca la possibilità di controlli e ispezioni mirate e la disponibilità di materiale visivo in caso di problematiche legate, soprattutto, a maltrattamenti e abusi.
L'emendamento passato al Senato mette d'accordo tutti e diventa un po' il trionfo bipartisan di questa legislatura.
LE RAGIONI DEL NO
Tutti favorevoli? Non proprio. Tra gli esponenti del NO coloro che ritengono che questo intervento rafforzi ulteriormente la presenza di uno stato autoritario, che agisce attraverso il micro-controllo, minando, ancora di più, la fiducia e i rapporti che dovrebbero esistere tra privati e istituzioni (in questo caso, famiglie e scuola), senza peraltro risolvere il problema della sicurezza degli indifesi.
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