A proposito di chiacchiere di Carnevale
Perché le chiacchiere di Carnevale si chiamano così? Da dove nasce la tradizione delle chiacchiere? Come sono conosciute nelle varie regioni italiane?
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di Redazione
Per antonomasia il dolce di Carnevale, le chiacchiere sono conosciute con nomi diversi a seconda della regione in cui ci si trova. Tra i nomi più comuni frappe, frappole, cenci, bugie, frittole...
Ma come nascono le chiacchiere e perché la tradizione vuole che si mangino proprio a Carnevale?
L'ORIGINE DELLE CHIACCHIERE
Sembrerebbe che origine delle chiacchiere risalga al periodo romano, quando, in occasione dei Saturnali (una festività che corrisponde al nostro Carnevale), venivano preparati dei dolcetti a base di uova e farina chiamati 'frictilia', che venivano fritti nel grasso del maiale. La tradizione vuole che se ne preparassero grandi quantità da offrire alla folla che scendeva in strada per festeggiare e si aveva cura di averne a sufficienza anche per il periodo successivo che corrispondeva alla nostra Quaresima (le chiacchiere, infatti, si conservano facilmente se riposte in un luogo fresco e asciutto).
Si trattava, allora come oggi, di una ricetta piuttosto semplice da preparare che richiedeva l'uso di pochi ingredienti: uova, farina, zucchero, grasso del maiale (al giorno d'oggi quasi nessuno usa più lo strutto preferendo l'olio o al limite il burro).
PERCHÈ SI CHIAMANO CHIACCHIERE?
Anche per capire perché queste striscioline dolci e gustose si chiamino così occorre andare indietro nel tempo e per l'esattezza ai tempi della regina Margherita di Savoia a cui piaceva molto conversare mangiando dolcetti.
Fu così che il cuoco di corte, Raffaele Esposito, decise di preparare un dolce che potesse allietare lei e i suoi ospiti e lo chiamò chiacchiere, proprio in onore del momento in cui sarebbe stato consumato.
NOMI REGIONALI DELLE CHIACCHIERE
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