Educazione alla lettura
Quali sono i libri più adatti ai bambini? In che modo i genitori possono avvicinare i propri figli alla lettura? Come orientarsi nel mare magnum della produzione contemporanea?
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Si è tenuto sabato 29 maggio presso l'Università di Verona un incontro tenuto da Silvia Blezza Picherle, docente di Letteratura per l'Infanzia e Pedagogia della lettura, un incontro a cui hanno preso parte insegnanti e genitori, volto ad analizzare il rapporto tra i bambini e la lettura e la necessità di fornire ai genitori delle linee guida per orientarsi nella scelta dei libri più adatti per i più piccoli nel panorama sempre più complesso della letteratura per i ragazzi.
IL PROBLEMA DELL'IPER PRODUZIONE
L'iperproduzione: questo è il problema che al giorno d'oggi rende sempre più difficoltoso orientarsi nella produzione letteraria - sottolinea la professoressa Blezza Picherle - Tutto ciò rende problematico riconoscere un libro bello e originale e questo è dovuto anche al fatto che una mole di libri sempre maggiore disorienta il lettore, che non è più in grado di riconoscere un prodotto di qualità da uno che è solo parte della massa. Questo ammassamento di testi produce in prima istanza un appiattimento e un abbassamento della qualità testuale e iconica causando una stagnazione creativa.
Per rendersi conto della dimensione di questo fenomeno basta osservare un dato: nel 2007 il numero di collane che facevano riferimento all'editoria per ragazzi ha raggiunto quota 505.
Secondo i dati Istat, nello stesso anno, sono stati pubblicati 4.228 titoli per ragazzi, di cui 2.608 sono cosiddette 'novità'.
Ecco perché, in una simile situazione, è forte l'esigenza di fornire indicazioni utili rispetto alla produzione, fornendo a genitori e insegnanti indicazioni per individuare le produzioni d'eccellenza.
EDUCAZIONE ALLA LETTURA
Altro aspetto fondamentale toccato durante l'incontro la necessità di educare alla lettura, non solo i ragazzi, ma anche genitori e insegnanti favorendo, laddove possibile, atteggiamenti attivi ed esplorativi nei confronti del testo al fine di costruire un lettore abituale.
Per fare ciò - spiega la professoressa Blezza Picherle - è necessario porsi nell'ottica di un progetto unitario e organico che nasce da un'idea precisa di quali sono i termini in gioco.
In altre parole, è necessario creare nel bambino una motivazione alla lettura, incoraggiando il piacere che nasce dall'attività di leggere.
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Commento inserito da caterina de luca il 4 giugno 2010 alle ore 07:26
Concordo con quanto afferma la dott.ssa Blezza Picherle. Credo che per favorire il piacere della lettura, si possa adottare un atteggiamento propositivo, ma non invadente.
Come mamma, ad esempio, ho sempre fatto trovare libri in casa ai miei figli, quando erano piccoli li ho portati in biblioteca, sez. ragazzi, e ho dato costruttivamente l'esempio, perché a me piace leggere, perciò spesso mi vedono leggere. Qualche tempo fa i libri costituivano il premio per un buon voto scolastico o un un'idea per un regalo. Come insegnante di scuola primaria, promuovo la lettura leggendo io stessa brevi libretti per bambini o storie più lunghe un po' alla volta. E' importante non imporre la lettura, ma proporla come attività piacevole. Spesso effettuo attività di animazione alla lettura, per attirare maggiormente l'attenzione degli alunni.
Propongo, inoltre, agli alunni di diventare loro stessi lettori e animatori, perciò esercitarsi nella lettura diventa per loro un'attività che fanno volentieri, perché poi proporranno le letture ai compagni più piccoli delle altre classi.
Comunque, non forzo mai un bambino a leggere controvoglia: di solito, all'inizio, anche chi non partecipa volentieri, alla fine si fa coinvolgere e offre il suo contributo che, anche piccolo, viene accettato con piacere e gratitudine.
Cerco di valorizzare i lettori e le letture.
Cordiali saluti
Caterina De Luca