Non solo vaccino
Per i piccoli allergici al latte vaccino diverse le alternative. Dal latte di soya a quello di riso o di avena. Per rinunciare alla bevanda principale della prima colazione.
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di Manuela Magri Premesso che il latte di origine animale (quindi, non solo il latte vaccino, ma anche di capra o d’asina), ricco di proteine, è il più indicato per la crescita del bambino, in caso di intolleranze o allergie, numerose sono le alternative: dal latte di soya a quello di riso, dal latte di avena a quello di mandorle. È INTOLLERANTE AL LATTE?
Poco utilizzato comunemente, il latte di capra rappresenta, in realtà, una valida alternativa per chi soffre di intolleranza al latte vaccino. Ricco di proteine, infatti, con un elevato contenuto di calcio e minerali, è altamente digeribile avendo una composizione molto simile a quella del latte materno. Alcuni studi, poi, hanno dimostrato che i bimbi alimentati a latte di capra presentano una maggiore solidità del tessuto osseo, non solo per la presenza del calcio, ma anche per il notevole apporto di minerali importanti quali il fosforo, il magnesio e il potassio.
Può essere utilizzato dopo l’anno di età al posto del latte vaccino (non, quindi, come sostituto del latte materno).
Il Cnr ha recentemente dimostrato che il latte d’asina è il più vicino per composizione al latte materno tanto da essere ben tollerato anche dai bimbi molto piccoli (diversa la situazione per coloro che sono allergici al lattosio). Fornisce un buon contenuto di calcio e fosforo ed è decisamente più digeribile del latte di mucca (rispetto a quest’ultimo, infatti, cambia il contenuto di caseina, vera responsabile delle intolleranze al latte). Povero di grassi è ricco di lisozoma, un potente antibatterico e antivirale, può essere usato in sostituzione del latte vaccino già dopo l’anno di età. Unico difetto: ha costi molto alti e si trova solo in alcune farmacie.
Sebbene il latte di soya rappresenti la principale alternativa per coloro che soffrono di pesanti allergie al lattosio, è consigliabile limitarne il consumo, soprattutto nei bimbi molto piccoli e ancora in fase di crescita, perché fornisce un basso apporto proteico (anche se tra i latti vegetali, quello di soya è sicuramente il più ricco di proteine) e può provocare allergie e intolleranze al pari del latte di mucca.
Ancora prima di effettuare il test per le intolleranze, i genitori possono rendersi conto da soli se un bimbo mal tollera o mal digerisce il latte vaccino. Nei bambini intolleranti, infatti, vomito, diarrea, rigurgiti, alitosi… sono fenomeni diffusi che impediscono una crescita sana e, nei casi più gravi, possono impedire al piccolo di prendere peso.
In questi casi, prima di decidere autonomamente di provare l’uno o l’altro latte, è bene sottoporre il bimbo a una visita pediatrica ed, eventualmente, a un test per le intolleranze.
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