La scuola estiva
Al bando la routine, i quaderni, i compiti. L'apprendimento estivo deve seguire vie alternative. Ce ne parla la dottoressa Maria Rita Esposito.
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Sempre più spesso, dagli ultimi anni, è forte l'esigenza dei genitori di favorire, per i propri figli, un'organizzazione del periodo estivo adeguata alle loro esigenze.
Premesso che per i bambini della scuola primaria è seria la stanchezza del ritmo di apprendimento che li impegna dall'autunno all'inizio dell'estate, è davvero pedagogicamente importante promuovere nei piccoli una progettazione, molto flessibile, di esperienze estive in grado di coniugare divertimento e apprendimento.
Non è necessario, come erroneamente si propone in alcuni casi, assegnare compiti per l'estate, mantenendo in tal modo la continuità col contesto - scuola, ma si può ottenere lo stesso obiettivo con modalità diverse, più fluide.
In molte località ormai è consuetudine l'attivazione di esperienze di animazione, di giochi di gruppo, con l'uso di infrastrutture ludiche anche in spiaggia.
I giochi con l'acqua sono davvero stimolanti per i bambini che riescono, così, a sperimentare e spesso a verificare direttamente insegnamenti non sempre appresi con esperimenti scolastici: la diversità si esprime nell'esperienza realizzata in un contesto differente che mette il bambino (o l'alunno) in una posizione di apprendimento per scoperta e motivazione non 'classica'.
É come realizzare un laboratorio extrascolastico in cui i tempi più rilassati e gli spazi più ampi e condivisi con modalità diversificate fanno sì che
- i bimbi possano costruire, destrutturare (per esempio con la sabbia)
- i ragazzi possano leggere e ascoltare musica
- i più piccoli possano avviarsi all'ascolto e alla lettura a carico dei grandi
- ci si possa relazionare trovando il mediatore del gioco
Le abilità motorie vengono spesso a trovare espressione e rinforzo proprio con i giochi all'aperto e i giochi in spiaggia: pallavolo, freesby, aquagym, nuoto… sono solo alcuni esempi di attività che, oltre a delineare una canalizzazione delle proprie energie fisiche, muovono il bambino e l'adolescente verso la conoscenza e la relazione con altri.
Molte volte presso i lidi e presso i villaggi vacanza si propongono spazi e tempi calibrati sulle esigenze dei bimbi con attività che attraverso il gioco aiutano a imparare e a rinforzare conoscenze già apprese.
Questo basta per quegli alunni che usufruiscono di tali possibilità e la lettura di un libro adeguato all'età e agli interessi può completare il relax estivo.
Laddove ciò non sia possibile, la mediazione del genitore nell'organizzare qualche pomeriggio a settimana con altri (cugini, amici) può essere importante per stendere un piano di esperienze didattiche a stampo ludico: giochi di società, visite a parchi e musei, realizzazioni di plastici o di pitture ispirate alla natura, 'depurano' i piccoli e gli adolescenti dall'uso invernale frequente, spesso legato al fermarsi in casa, del computer e della televisione.
Ogni esperienza può essere valida per ognuno se adeguatamente proposta, direi senza forzature e senza impostazioni classiche, del tipo quaderni per l'estate: e se esiste, comunque, una lista di compiti assegnati da realizzare per settembre, si può sviluppare creando strategie metodologiche alternative.
Ricerche da effettuare possono essere arricchite da visite documentate con scorte fotografiche di luoghi a tema, esercitazioni alla lettura possono rinforzarsi scegliendo un testo di interesse e di conoscenza (personaggio preferito, geografia, storia), esercitazioni di scrittura possono passare in un ampio spettro che va dalle lettere a parenti e amici a invenzione di racconti o a diari di bordo, esercizi di matematica possono realizzarsi con giornalini in edicola a tema, dove colore e forma siano mediatori didattici motivanti.
L'esperienza estiva deve essere per i bambini e gli adolescenti soprattutto il luogo dove riprendere le energie e per godere di un divertimento dove ci possa essere qualche eccezione alle regole e dove il frenetico del quotidiano dia spazio al relax, alle emozioni e alla vacanza.
Se volete scrivere alla dottoressa Maria Rita Esposito, porle domande, dubbi e quesiti, potete farlo scrivendo a mresposito@bambinopoli.it.
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Commento inserito da carmen il 18 luglio 2009 alle ore 22:14
avrei voluto mandare mia figlia di 6 anni per il secondo anno in una scuola estiva, ma lei mi ha detto che voleva essere in vacanza e non andare ancora a scuola, così io l'ho tenuta con me...