Presto che è tardi!
Se la mattina siete sempre di corsa e spesso in ritardo. Se i bambini, prima di uscire di casa, sembrano in trance e si muovono come bradipi. Se il momento della sveglia è una tragedia, questi consigli sono per voi!
di Manuela Magri In tutte le case, in qualsiasi famiglia, indipendentemente dal fatto che ci siano o meno bambini, il lasso di tempo che intercorre tra la sveglia e l’ora di uscire di casa è caratterizzato da una serie di gesti rituali che si ripetono sempre uguali a se stessi giorno dopo giorno. Se, però, in casa ci sono bambini, la situazione si complica. Mamma e papà, infatti, hanno l’obbligo di dar vita a un meccanismo perfetto in cui tutto funzioni e si incastri con precisione consentendo a grandi e piccoli di arrivare in orario sul posto di lavoro/a scuola.
C’è chi, al suono odioso del risveglio, si gira dall’altra parte concedendosi altri 10 minuti di tempo, rinunciando, per questo, alla colazione o alla doccia. Chi prontamente si alza dal letto e poi rimane mezz’ora seduto davanti alla tazza del caffè fumante cercando di trovare dentro di sé una valida motivazione per affrontare una nuova giornata. Chi non può uscire di casa se non si è completamente lavato, “incremato”, vestito di tutto punto, truccato, pettinato con cura. Chi accende la radio e chi la televisione a caccia dei primi notiziari della mattina. Chi sorride al mondo e chi gli ringhia contro.
Insomma, sebbene ciascuno di noi abbia un modo diverso di affrontare le prime ore del giorno, tutti, bene o male, ripetiamo meccanicamente sempre i soliti gesti, mattina dopo mattina.
Come fare? I bimbi, si sa, sono imprevedibili. Talvolta non vogliono alzarsi. Talaltra vestiti di tutto punto, con il cappotto addosso e la cartella già sulle spalle devono tornare indietro per un improvviso bisogno, impellente quanto ineludibile, di andare in bagno. A volte rimangono “imbambolati” con il cucchiaio in mano e la tazza piena davanti. Poi ci sono libri e quaderni da mettere via. I denti da lavare. I vestiti da indossare. Insomma, una vera tragedia. Che rischia di rendere isterici i genitori in perenne ritardo.
Ecco, dunque, qualche consiglio per trasformare mattinate di inferno in risvegli “da pubblicità”.
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