Videogame e film per adulti
Le considerazioni del Presidente nazionale dell’Associazione Italiana Genitori (A.Ge) in merito alla presenza sul mercato di videogiochi sempre più violenti e film per adulti accessibili a tutti.
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di Manuela Magri L’Associazione Italiana Genitori (A.Ge.), si mobilita e prende posizione, proprio in questi giorni, sulla presenza sul mercato di videogiochi violenti e sicuramente non adatti a bambini e di film per adulti, di fatto, accessibili a tutti. Apparentemente vietati ai minori di diciotto anni, in realtà chiunque può cimentarsi con giochi di questo tipo: il divieto, infatti, è facilmente eludibile, in quanto si tratta di intrattenimento domestico. Le stesse demo e i trailers dei siti ufficiali e degli altri che ne parlano, sono facilmente visionabili con dichiarazione mendace della propria età di nascita.
Una presa di posizione forte e precisa è d’obbligo, quindi, affinché la politica e il mondo dell’educazione intervengano per porre un limite a una situazione che, di fatto, sta diventando incontrollabile. L’(A.Ge.), quindi, credendo nella comunicazione come valore, chiede alle aziende, in primo luogo a quelle pubbliche o comunque a sostegno statale, di agire con responsabilità, impedendo l’accesso a prodotti dannosi per i minori ed è disposta a segnalare e premiare prodotti di qualità per lo svago intelligente, l’apprendimento, la visione completa, libera e positiva della corporeità e sessualità, la crescita sociale. Scrive Davide Guarnirei: la vita è ben oltre la finzione: auspichiamo che l’estate sia, dunque, occasione per vivere all’aria aperta, per assaporare l’arte e il bello, curando le relazioni familiari, lasciando alla TV, al PC e ai videogiochi lo spazio (limitato) che loro compete..
L’occasione è data dal lancio, anche in Italia, del videogame Gran Theft Auto IV basato su un metodo giustizialista secondo il quale i problemi possono essere risolti sparando, e dall’esistenza del gioco The torture game 2 presente su un portale specializzato, accessibile per chiunque.
Mentre i genitori presenti nelle Commissioni di revisione cinematografica a tutela dei minori sono (per legge) minoranza di fronte a produttori ed esercenti, e quotidianamente sono approvati “per tutti” film carichi di violenza, volgarità e sfruttamento del sesso, a tutto ciò si aggiunge che esistono portali che consentono a chiunque (anche minori) l'accesso e la visione di film per adulti (eventualmente, con la barriera, facile da scavalcare, della registrazione e dell’inserimento di una login e di una password).
In Italia, infatti, non vi sono leggi che affrontino con sufficiente rigore e competenza l’invasione di prodotti sempre più innovativi che, esclusivamente finalizzati al mercato e al profitto, non temono di fare leva sugli istinti e sulle curiosità, miscelando senza criterio violenza, sesso, potere, denaro, musica e immagini suggestive.
Il lavoro delle famiglie, d’altro canto, deve essere quello di vigilare sull’operato dei figli, orientandosi verso un consumo critico e di qualità.
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